Macello di cani anche in Indonesia: tutto però è destinato a cambiare

Anche in Indonesia c'è un fiorente e macabro mercato della macellazione di carne di cane: 13mila cani abbattuti sull'isola di Solo per la ristorazione. Presto le leggi, per fortuna, cambieranno.

Macello di cani anche in Indonesia: tutto però è destinato a cambiare

Non solo a Yulin, in Cina, è noto il commercio e la macellazione di carne di cane a scopo di ristorazione. Meno famosa, ma altrettanto cruenta e triste, è la situazione che si verifica sull’isola di Solo, in Indonesia. Questa è una delle capitali mondiali dell’allevamento, abbattimento e sezionamento della carne canina per ricavarne bistecche e filetti destinati agli esseri umani.

I dati sono semplicemente sconcertanti: su quest’isola dell’arcipelago indonesiano, vengono abbattuti 13mila cani ogni mese. La richiesta di questo prodotto, oltretutto, raggiunge livelli smisurati, tanto che i cani allevati in questo pezzo di terra non bastano, così vengono importati centinaia di quattrozampe dalla vicina isola di Giava.

L’allevamento non basta: i cani vengono rubati ai privati e gli esemplari randagi vengono cacciati proprio come nelle battute di caccia, con tanto di doppiette e di cani da riporto. Gli introiti della ristorazione di carne canina raggiungono apici molto consistenti ed è soprattutto per questo che questa tradizione non conosce sosta, attirando indonesiani e stranieri di tutto il sud-est asiatico.

Grazie alla lotta di Dog Meat Free Indonesia e di altre associazioni, il governatore dell’isola di Bali ed altre autorità locali si sono attivate ed hanno interpellato il parlamento, che ha iniziato il lungo iter che mira a vietare la macellazione e la consumazione di carne canina. Una petizione ha raggiunto oltre un milione di firme, fatto che ha spinto l’intero iter legislativo a prendere una netta accelerazione.

Il commercio incontrollato di questo prodotto potrebbe presto conoscere dunque uno stop definitivo, rendendo il Paese insulare uno di quelli all’avanguardia nei diritti dei cani nell’intero contesto del sud-est asiatico. In tutte le altre nazioni di questo sub-continente, la tradizione rimane ancora fortemente radicata da generazioni e sarà ancora più complicato bloccare questi fruttuosi mercati attraverso processi legislativi che devono ancora prendere piede.

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