Lockdown: i satelliti mostrano gli evidenti effetti positivi sulla natura

I satelliti hanno mostrato come la natura si sia ripresa i suoi spazi in poche settimane. Ma se tutto torna come prima, le migliorie non dureranno a lungo (Pahlevan)

Lockdown: i satelliti mostrano gli evidenti effetti positivi sulla natura

Un progetto dell’Earth Data Covid-19 della Nasa ha ripreso con i satelliti cosa sta accadendo alla natura in questo tempo di lockdown. Il risultato va oltre quanto ci si sarebbe aspettati: “la natura ha ripreso il suo spazio” ha scritto Jaime D’Alessandro in articolo di repubblica.it. L’inquinamento atmosferico è diminuito di un terzo e il miglioramento della qualità dell’acqua e dell’aria è registrato oltre il 40%.

Il ricercatore iraniano, Nima Pahlevan, che opera presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, ha osservato in collaborazione con la Columbia University l’impatto della pandemia sulla qualità dell’acqua, a San Francisco e in altre città. Durante il lockdown due milioni di pendolari hanno smesso di andare e venire da Manhattan a New York e i cambiamenti sono stati evidenti: “La riduzione del traffico lungo il fiume Hudson ha permesso alle acque di tornare trasparenti“. A Venezia è successo qualcosa di simile si legge sulla rivista Science of the Total Environment, che, a maggio, ha pubblicato una ricerca del Cnr.

Al progetto Earth Data Covid-19 hanno partecipato diverse istituzioni, tra queste l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Tutti i risultati ottenuti hanno rilevato effetti macroscopici in assenza della pressione esercitata dall’uomo sull’ambientesi legge nell’articolo di repubblica.it, anche se non tutti i risultati sono univoci e per questo c’è ancora bisogno di studiare quanto sta accadendo.

In India le attività industriali si sono rallentate in conseguenza alle misure anti Covid-19, la qualità dell’aria ha dato immediatamente segnali di miglioramento: i livelli di inquinamento sono diminuiti di un terzo rispetto al periodo precedente secondo i dati raccolti dai satelliti Landsat.

Interessante lo studio di Ned Bair dell’Earth Research Institute (Università della California di Santa Barbara), il ricercatore ha osservato i cambiamenti del bacino del fiume Indo: la pulizia della neve ha consentito di sciogliersi “con più lentezza evitando che una massa di acqua sufficiente a riempire per due volte il Lago Maggiore finisse nell’Indo” si legge in repubblica.it.

Il ricercatore Pahlevan spiega che le migliorie non dureranno: “Se dovessimo tornare alla quotidianità che avevamo prima della pandemia”. Poi ha riferito che i progetti avviati sono solo il primo passo, si arriverà “ad una analisi in tempo reale continua in dieci anni circa“.

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