L’Ibis Eremita torna in Italia dopo 500 anni, ma la notizia non è proprio esatta

Diversi siti di informazione hanno riportato la notizia dell’avvistamento dell’Ibis Eremita, un uccello che in Italia non si vedeva da oltre 500 anni.

L’Ibis Eremita torna in Italia dopo 500 anni, ma la notizia non è proprio esatta

La notizia è solo di qualche giorno fa: dopo circa 500 anni, in Italia è stato avvistato e recuperato un rarissimo esemplare di Ibis Eremita. L’uccello è stato trovato sul balcone di un’abitazione non lontana dall’aeroporto di Cuneo-Levaldigi. Apparentemente in buone condizioni, il volatile è stato poi trasferito al Centro Cicogne di Racconigi, dove è stato ribattezzato con il nome di “Lancillotto”.  

Era dal lontano 1600 che l’animale non veniva avvistato in Italia e in Europa. Per gli esperti, l’arrivo nel nostro continente è imputabile ad errore in fase di migrazione. Detto in altre parole, l’Ibis Eremita deve per forza di cose aver sbagliato rotta.

Il tenore sbalorditivo della notizia ha fatto il giro della rete, arrivando ad essere pubblicata su riviste come La Stampa e La Repubblica. Peccato solamente che fosse una bufala, anche se non nella sua interezza, ma in quella che è la parte ritenuta più sensazionale.

L’Ibis Eremita è stato sì recuperato, ma non è affatto un esemplare che si è perso dopo essere partito dall’altra parte del mondo. Lancillotto rientra in un progetto finanziato dall’Unione Europea, destinato a reintrodurre la specie nel Vecchio Continente dopo oltre 4 secoli di assenza. Il progetto avviato nel 2014, coinvolge due paesi: Italia e Austria. Come previsto dal programma, per lo svernamento della futura popolazione di Ibis è stata scelta la Toscana.  

Non di rado gli uccelli nati in cattività riescono a fuggire, cercando riparo sui balconi di case e palazzi. Da qui si può concludere che non siamo di fronte ad una migrazione, ma ad una semplice fuga da un progetto ritenuto molto discutibile e controverso. La reintroduzione di specie estinte è spesso un processo molto costoso e fallimentare; meglio concentrare le risorse per incrementare la sopravvivenza di quei pochi esemplari ancora rimasti in vita.

Da qui si può concludere che chi dovesse avvistarne uno, non avrebbe titolo di gridare al miracolo. Sarebbe semplicemente un esemplare nato in cattività, fuggito da una delle riserve create per reinserirlo nel nostro continente.

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