È notizia di poche ore fa che il comune di Greve in Chianti (Fi) ha approvato un progetto sperimentale che autorizza tutti i dipendenti comunali ad andare a lavoro con il proprio cane. Il sindaco della cittadina, Paolo Sottani, ha deciso di effettuare un anno di prova per valutare se effettivamente la presenza del proprio amato “fido” aiuti a migliorare la motivazione, la collaborazione e il benessere dei dipendenti. Un’iniziativa sicuramente lodevole che non ha particolari controindicazioni; i proprietari dovranno essere muniti di guinzaglio e museruola ed il cane essere in regola con le vaccinazioni.
Il dipendente deve però fare un particolare tipo di lavoro che lo releghi la maggior parte del tempo davanti ad un pc. Oltre il comune toscano, le aziende del nostro territorio che lo permettono sono per lo più multinazionali americane, quali Purina, Google, Amazon. Altre offrono delle giornate dedicate, settimanali o mensili. Percentuale alla mano, sono circa il 9% di tutte le industrie italiane, un valore ancora molto basso che quasi rende un privilegio chi può farlo.
Le nostre realtà industriali sono sicuramente più manifatturiere che digitali, motivo per cui difficilmente potremo raggiungere i livelli di paesi come gli Stati Uniti dove addirittura 1 azienda su 5 è “pet friendly”. Americana è inoltre la celebrazione della Giornata Mondiale del cane in ufficio, che cade il 21 giugno.
Non dovrete porvi questo problema se lavorate per la stilista Elisabetta Franchi. Nella sua sede bolognese, i cani possono muoversi ovunque vogliano nei 6.000 mq di uffici e giardino. Un’iniziativa che la stilista ha fermamente voluto, convinta del benessere mentale e lavorativo che gli animali portano ai suoi collaboratori: la pet therapy viene associata al lavoro quotidiano con la creazione di un clima positivo e familiare.
I nostri amici animali vengono già utilizzati per numerose attività che aiutano la socializzazione o stati psichiatrici/depressivi; non poteva quindi sorprendere che diversi studi abbiano comprovato come la presenza di un animale diminuisca lo stress e aumenti la socializzazione tra colleghi. Il 75% delle persone è d’accordo e ne trarrebbero beneficio anche i canili perché molti potrebbero adottare un cane senza doversi porre troppi problemi per gli orari di lavoro.
È ovviamente importante che le condizioni del proprio ufficio lo consentano; un’area troppo rumorosa potrebbe provocare stress all’animale e non tutti i cani sono adatti a rimanere in una cuccia in ufficio. Sarebbe inoltre buona norma fargli fare un po’ di movimento ogni paio d’ore, condizione che porterebbe beneficio anche ai proprietari rilegati a ritmi troppo sedentari.