Gli animalisti sono in protesta contro il regime del Presidente Ebrahim Raisi in Iran, dopo che le autorità sono entrate con la forza in un canile ed hanno ucciso senza pietà circa 1700 cani ospitati nella struttura. Il massacro è avvenuto nel corso del fine settimana, e pare che sia in progetto una legge per limitare o vietare il possesso di qualsiasi animale domestico nel paese.
Un video straziante, condiviso sui social media e diventato virale, mostra una volontaria in lacrime, mentre tiene tra le braccia uno dei cani uccisi nel raid. “Questo era il più vulnerabile e obbediente“, dice singhiozzando, mentre il video si sposta per mostrare diversi altri corpi degli animali, uccisi e lasciati vicino la strada e in una valle vicina.
A condividere la notizia a livello internazionale è stato il giornalista iraniano Masih Alinejad, che ha commentato: “I governatori spietati della Repubblica islamica dell’Iran non risparmiano nessuno. Oltre a reprimere le donne, le minoranze etniche e religiose, i membri della comunità LGBTQ, annualmente uccidono anche innumerevoli cani randagi“.
Il massacro arriva proprio nel momento in cui i legislatori del paese stanno per emanare una legge che restringerebbe la possibilità di possedere animali domestici senza il possesso di un permesso speciale. La normativa imporrebbe anche multe considerevoli verso chi “importa, compra, vende, trasporta, alleva e mantiene diversi animali domestici comuni, che alcuni parlamentari ritengono essere un simbolo di decadenza che potrebbe rimpiazzare le dinamiche familiari sane“.
La legge, proposta a Dicembre, si basa sul fatto che, sotto la Legge Islamica, i cani e gli altri animali sono impuri, e condanna la pratica per cui gli umani vivano sotto lo stesso tetto con animali domestici. Tra gli animali considerati “selvatici, dannosi e pericolosi” che non potrebbero più neanche essere portati fuori e tenuti in casa,”coccodrilli, tartarughe, serpenti, lucertole, gatti, topi, conigli, cani e altri animali impuri, nonché scimmie“.