Anche in Italia si sta diffondendo l’Hanami, la tradizione giapponese di osservare gli alberi in fiore, in particolare i ciliegi. A destare tanta curiosità e ammirazione nel nostro paese è un ciliegio selvaggio secolare che si trova in una frazione di Vergo Zoccorino, in provincia di Monza, in Lombardia, a cui è stato attribuito l’appellativo di “Magico“. Quali magie compia è un mistero, ma sta di fatto che è sempre più popolare, tanto da essere seguitissimo anche sui social ed essere meta ogni anno di un vero e proprio pellegrinaggio.
Questo ciliegio è considerato il più grande d’Italia e uno dei più antichi d’Europa. A lui è dedicata una pagina facebook “Il nostro magico ciliegio”, con un numero di iscritti che aumenta ogni anno e vari hashtag su twitter. Non mancano poi i riconoscimenti ufficiali: il Ministero delle Politiche Agricole ha voluto sottolineare il suo valore storico inserendolo nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia.
Una sua talea è stata piantata a Villa Quintini a Roma, nel Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia. Il riconoscimento più grande è però la folla di curiosi che ogni anno invade il piccolo paesino brianzolo tra fine marzo e inizio aprile per ammirarne la fioritura che crea una grande nuvola bianca ammirabile da lontano. Tra i fans in pellegrinaggio sono state avvistate comitive di studenti e turisti stranieri, anche giapponesi.
A favorire i pellegrinaggi, a volte sotto forma di visite guidate a pagamento, è il paesaggio di campi e boschi che lo circonda, con l’aggiunta di un’antica cascina, Cascina Casanesca, con tanto di prezioso affresco all’esterno di cui si chiede la tutela, e scorci fiabeschi che caratterizzano il corso del ruscello Bevera che scorre lì vicino. Un piccolo paradiso verde poco fuori città, che vale la pena visitare.
L’incuria e le polemiche
Come ogni bellezza italiana, anche il ciliegio è lasciato un po’ a sé stesso e c’è chi sostiene che godesse di migliore salute e fosse più ampio quando era sconosciuto. L’esposizione ai fans significa anche esposizione ai maleducati; molti sono infatti quelli che per fare foto ricordo si arrampicano sui rami o vi fanno sedere sopra i propri figlioletti causandone la rottura, e non mancano quelli che ne staccano pezzi da portare a casa come souvenir. La situazione attuale è quella di un albero impressionante nella sua maestosità, ma che necessita di manutenzione.
Nonostante sia sottoposto a tutela, nessuno se ne occupa. Non è un bene pubblico e i gruppi di volontari che si sono offerti per la potatura non possono toccarlo. L’albero appartiene ad un privato, così come tutti i campi coltivati circostanti che i visitatori ogni anno calpestano o addirittura attraversano con le auto, nonostante ci siano percorsi segnalati e autorizzati. E sono privati anche i parcheggi e le vie limotrofe che vengono ostruite in quel periodo. Chi sia il proprietario è un mistero, su internet si rincorrono le voci, ma nessuno è riuscito a scoprirlo, di certo c’è che sta dimostrando una pazienza poco italiana, accettando che i suoi terreni vengano invasi ogni anno dagli ammiratori del ciliegio in fiore.
Per chi è di Milano e dintorni vale la pena fare una apposita gita fuori porta, cercando però di rispettare il paesaggio e i residenti. Per chi non è della zona vale la pena seguire il gruppo e vedere dal vivo quest’albero selvatico che riesce veramente a instillare amore per la natura e un po’ di orgoglio per un’altra bellezza nazionale. Sarà questa la magia?