Ignoti uccidono un cervo e tagliano la testa

Un'orribile scena si è presentata di fronte a una escursionista a Loveno, nei pressi di Menaggio, sul lago di Como: una carcassa senza testa di un cervo. La testa ed il palco delle corna di questo animale hanno molto valore.

Ignoti uccidono un cervo e tagliano la testa

Un’escursionista che stava percorrendo un sentiero che da Loveno Sopra Menaggio, una frazione del celebre comune sul lago di Como, saliva verso le montagne, si è ritrovata di fronte con suo disgusto una scena a cui nessuno di noi spererebbe di dover assistere mai.

La signora stava, per l’appunto compiendo un’escursione verso le pendici del montre sopra Menaggio, quando sul percorso ha notato alla distanza quello che sembrava un animale disteso sul sentiero, ma che, al momento dell’avvicinamento, è apparso come un cadavere di un animale in uno stato che metteva in luce tutto il suo raccapriccio e la sua cruda realta: si trattava di un grosso esemplare di cervo senza la testa.

La decapitazione di questi animali a tutt’oggi è illegale, mentre un tempo esporre una testa di cervo impagliata costituiva un motivo di vanto per molti cacciatori e ristoratori. La sensibilità verso le cause degli animali nel tempo è mutata, ma ci sono ancora delle persone che la pensano in modo diverso e che cercano sul mercato clandestino questo genere di trofei.

Il valore di una testa impagliata di cervo, come quello trovato nei pressi di Loveno, può raggiungere anche 2.500 euro. L’animale è stato ucciso da bracconieri di professione che lo hanno freddato con un colpo di carabina. I due cacciatori hanno immediatamente decapitato il povero animale e lo hanno lasciato sul sentiero in tutta fretta per poi darsi alla fuga.

Quello che è stato ucciso, inoltre, secondo gli esperti che hanno analizzato la carcassa del cervo, era un maschio dominante di alto profilo ed un esemplare dall’alto livello riproduttivo. Questi animali, grazie alle politiche verdi degli ultimi anni, sono tornati a ripopolare le montagne, ma il ritorno di una caccia spietata ed incontrollata può tornare a mettere in pericolo la loro diffusione sui monti comaschi e italiani in generale.

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