I cambiamenti climatici causano il rimpicciolimento delle specie animali

Gli scienziati hanno osservato che negli ultimi decenni diverse specie di uccelli e roditori, si sono rimpicciolite a causa dell’aumento delle temperature provocato dalle attività umane.

I cambiamenti climatici causano il rimpicciolimento delle specie animali

Un gruppo di ricercatori capitanato da Brian Weeks, docente di Ecologia ed evoluzione presso l’Università del Michigan (Stati Uniti), ha stabilito dopo aver analizzato migliaia di esemplari di uccelli che tra il 1978 e il 2016 si sono rimpiccioliti in media del 2,6 per cento, nel sud della Spagna i roditori pesano fino a un terzo in meno rispetto a quarant’anni fa.

Studiando i fossili invece di 56 milioni di anni fa si è appurato che quando le temperature aumentarono tra 5 e 8 °C, gli animali cominciarono a rimpicciolirsi. Il problema è che a causa delle attività umane il pianeta si sta riscaldando a un ritmo di circa dieci volte più veloce rispetto alla media.

secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications, nei prossimi cento anni gli animali saranno più piccoli del 25 per cento, sempre a causa delle conseguenze delle attività umane sul pianeta. Gli scienziati hanno anche stimato che specie di animali di grande taglia si estingueranno entro i prossimi mille anni: tra questi ci sono animali già a forte rischio, come aquile, tigri e rinoceronti.

Anche Eugene Turner, docente di Oceanografia presso l’Università della Louisiana (Stati Uniti) afferma che anche i mammiferi cambieranno il loro ciclo vitale per procacciarsi il cibo dato che anche gli Oceani diventeranno sempre più caldi dovuto al riscaldamento globale. Secondo il principio di Bergmann, mammiferi e uccelli a sangue caldo a temperature elevate diminuiscono mentre a temperature fredde proliferano.

Gli uccelli stanno adattandosi alle nuove dimensioni sviluppando ali più lunghe, L’esperta di anfibi e rettili del Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh, Jennifer Sheridan afferma che ci sono conseguenze anche per rane e rettili ed animali a sangue freddo che non sanno autoregolare la loro temperatura. Secondo gli scienziati ci sarebbero più conseguenze anche nella catena alimentare, infatti i predatori, trovando prede di ridotte dimensioni andrebbero ancora di più a caccia, provocando problemi nella sopravvivenza della specie.

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