Greenpeace, foto inedite alla barriera corallina amazzonica

Foto mai viste prima ritraggono e documentano la barriera corallina vista da vicino il 27 gennaio alle foci del Rio delle Amazzoni grazie ad un gruppo di ricercatori inviati sul posto da Greenpeace.

Greenpeace, foto inedite alla barriera corallina amazzonica

Foto mai viste prima ritraggono la barriera corallina vista da vicino proprio in questi giorni, alle foci del Rio delle Amazzoni, in Brasile.

Sono state pubblicate da Greenpeace, che aveva inviato una spedizione di biologi marini affinché documentassero le caratteristiche dell’ecosistema. La nave Esperanza aveva con sé a bordo anche il professor Ronaldo Francini Filho, dell’Università federale di Paraiba che, sul blog Greenpeace Brasile, ha raccontato di aver vissuto un’esperienza unica: “Mi sento come qualcuno di ritorno da un altro pianeta“.

Era il 27 gennaio 2017 il giorno in cui si è immerso insieme a John Hocevar, direttore della campagna per gli Oceani di Greenpeace Usa, giorno che passerà alla storia perché, per la prima volta, sono riusciti a scendere con un sommergibile ad una profondità tale, da poter scattare e documentare immagini inedite.

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La rivista Sciences Advances qualche mese fa, ad aprile, aveva descritto, in uno studio, la barriera corallina amazzonica. Là dove nessuno credeva possibile “la vita”, nei fondali marini, c’è un ecosistema che si estende per circa 9.500 chilometri quadrati, esattamente dal Brasile alla Guyana francese. Qui dimorano le gorgonie, una specie di alghe rosse, 73 specie di pesci, le aragoste, le stelle marine, i rodoliti – che somigliano ai coralli – e le spugne che raggiungono i due metri di altezza.

Questo ecosistema è già “in pericolo” secondo Greenpeace per i “progetti di ricerca di idrocarburi che potrebbero partire qualora il governo brasiliano dovesse concedere le autorizzazioni richieste da compagnie come Total o BP“.

Il ricercatore Nils Asp afferma che un sistema corallino è “importante per numerose ragioni, ad esempio possiede caratteristiche uniche rispetto alla disponibilità e all’uso di luce e alle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua“.

Il team di ricercatori vuole capire quali sono i meccanismi che regolano la vita dell’ecosistema corallino, come funziona il processo di fotosintesi data la poca presenza di luce. La ricerca è all’inizio, perché, secondo Greenpeace Italia, l’ecosistema è stato mappato per meno del 5%; le ricerche in atto hanno l’obiettivo di aumentare questa percentuale.

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