Gli zombi esistono in natura: la scoperta scientifica della Pennsylvania State University

Gli scienziati della Pennsylvania State University hanno scoperto alcune forme di vita, in cui si ripercorrerebbe la modalità tipicamente associata a quella degli zombi: lo studio pone inquietanti interrogativi sulle evoluzioni adattive del prossimo futuro.

Gli zombi esistono in natura: la scoperta scientifica della Pennsylvania State University

Gli zombi sono stato protagonisti di innumerevoli film, libri, letterature di ogni epoca e genere: la fantascienza però potrebbe non essere solo il mero artificio della fervida immaginazione degli uomini.

Gli scienziati della Pennsylvania State University, guidati da David Hughes e Raquel Gontijo de Loreto, con la collaborazione di Kim Fleming, ha infatti potuto scoprire delle sorprendenti novità all’interno della giungla brasiliana: da un’altezza di circa 25 centimetri da terra esistono delle formiche che sono purtroppo vittime dell’Ophiocordyceps kimflemingiae, un fungo che induce le loro mascelle a rimanere costantemente bloccate su una foglia, ed al contempo porta alla crescita di un arto estraneo nella loro testa.

Questo terribile fungo, dopo essere riuscito ad addentrarsi nel flusso sanguigno della formica, si presenta come singola cellula per duplicarsi fino a costituire una rete connettiva che ne permette la condivisione del nutrimento.

Costringe quindi la sua vittima ad abbandonare la propria colonia per raggiungere una pianta abbastanza alta, da poter conquistare in virtù di un equilibrio ideale di umidità e temperatura che permetta la prosperità del fungo: a questo punto la formica sarà indotta a mordere una foglia per raggiungere la posizione a lui ideale. Rimarrà immobile fin quando l’Ophiocordyceps kimflemingiae costituirà uno stelo tale da spaccare il cranio della sua martire, rilasciandone le spore sul terreno, per poter mietere maggiori vittime.

L’ unicità dell’Ophiocordyceps kimflemingiae rispetto agli altri funghi risiede principalmente nella mancanza dell’uccisione dell’ospite in cui decide di insediarsi, conducendo il corpo della formica come uno zombi a soccombere al suo controllo: probabilmente, rilascia sostanze chimiche che neutralizzano il cervello oppure un’altra inquietante ipotesi suggerisce che la materia grigia venga lasciata in vita ma resa incapace di comandare qualsiasi muscolo del corpo. 

Non sarebbe comunque l’unico caso al mondo: anche in California infatti gli uccelli killif vengono invasi dal verme piatto, che li costringe ad esibire comportamenti natatori, all’angosciante fine di diminuire la loro capacità difensiva.

La causa principale di questi inquietanti adattamenti evolutivi è da rinvenire nel cambiamento climatico di un lontano passato che però, alla luce delle dinamiche temporali attuali, pone preoccupanti interrogativi.

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