Gli orsetti di Amarena, dopo essersi separati, sono ora autonomi e vivono indipendentemente all’interno del Parco

Dato che gli animali sono tornati nel parco da soli, è possibile evitare il processo stressante della loro cattura. Questo permetterà di preservare il loro benessere e di mantenere una situazione tranquilla all'interno dell'ambiente naturale in cui vivono

Gli orsetti di Amarena, dopo essersi separati, sono ora autonomi e vivono indipendentemente all’interno del Parco

In merito alla situazione dei due orsetti orfani di Amarena a San Benedetto dei Marsi, vi sono importanti sviluppi da segnalare. Dopo essersi separati, i due cuccioli sono stati avvistati in due luoghi differenti e in momenti diversi, all’interno del Parco nazionale. Questa scoperta ha sollevato l’interrogativo se si tratti dello stesso esemplare o di due individui distinti e, al fine di risolvere tale incertezza, sono state avviate ulteriori ricerche. Il monitoraggio dei cuccioli proseguirà con l’obiettivo di fare luce su questa importante questione.

I ricercatori e gli esperti naturalisti dedicati a questa missione sono determinati a scoprire se si tratta effettivamente degli stessi orsetti o se si tratta di due animali diversi. L’attuale fase degli studi si concentra esclusivamente su questo aspetto chiave. È importante sottolineare che l’obiettivo principale delle operazioni di cattura precedentemente pianificate era quello di riportare i cuccioli all’interno del perimetro del Parco nazionale.

Tuttavia, dato che gli orsetti sono riusciti a rientrare autonomamente all’interno dell’area protetta, si è deciso di evitare la cattura. Questa soluzione ridurrà notevolmente lo stress a cui i cuccioli potrebbero essere sottoposti. Nonostante la separazione e le avventure trascorse in posti differenti, le probabilità di sopravvivenza per entrambi gli orsetti sono incoraggianti.

Il Parco nazionale assicura un ambiente sicuro e protetto per questi animali, offrendo loro le condizioni ottimali per la loro crescita e sviluppo. Le autorità locali rimangono costantemente in contatto con gli esperti per garantire il benessere e la sopravvivenza di questi adorabili cuccioli.

La situazione attuale presenta un’opportunità unica poiché gli animali sono tornati autonomamente nel parco. Questo offre la possibilità di evitare il solito stress e l’impiego di risorse per la loro cattura. La loro decisione di tornare spontaneamente all’interno del parco dimostra una certa familiarità e una certa affinità con l’ambiente circostante, offrendo una prospettiva positiva per il loro benessere.

Invece di cercare di catturare gli animali e spostarli manualmente, che potrebbe creare ansia e disagio sia per gli animali stessi sia per il personale coinvolto, possiamo focalizzarci sulla promozione di un ambiente che li inviti a rimanere nel parco in modo naturale. Ciò può includere l’introduzione di misure di sicurezza aggiuntive, come recinzioni rinforzate o la presenza di risorse abbondanti, come l’acqua e il cibo, all’interno del parco stesso. Queste iniziative potrebbero contribuire ad aumentare il legame tra gli animali e il loro habitat, garantendo una maggiore possibilità di avvistamento e preservazione delle specie all’interno dell’area protetta.

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