Gatto massacrato di botte in Valsassina: la denuncia del Codacons

Altro episodio di violenza sugli animali: in Valsassina, in provincia di Lecco, un gatto è stato massacrato di botte, ucciso e gettato in un bosco. Il Codacons si attiva e denuncia il fatto.

Gatto massacrato di botte in Valsassina: la denuncia del Codacons

L’ennesimo episodio di violenza sugli animali si è verificato in questo casa a Cortenova, Valsassina, in provincia di Lecco. Il gatto in questione era un felino conosciuto dagli abitanti della frazione di Prato San Pietro, lo si vedeva spesso passeggiare da solo da quelle parti, ma nessuno poteva immaginare minimamente la fine che avrebbe fatto nei giorni successivi.

Qualche giorno fa, alcuni passanti avevano segnalato la presenza di un gatto senza vita nei pressi del sentiero che attraversava il bosco vicino alla frazione, così i Carabinieri Forestali sono giunti sul posto. Quando hanno rintracciato il corpo senza vita del felino, la scena che si è presentata ai loro occhi era raccapricciante: il micio si è trascinato morente all’interno del bosco, lasciando una scia di sangue.

Il corpo, inoltre, era completamente deformato dai pugni e dai calci subiti dall’attacco di una o più persone senza cuore, che hanno infierito senza alcuna pietà sul povero gatto, lasciandolo in fin di vita in una condizione disarmante. I rilievi dei veterinari non hanno lasciato più dubbi, quelle ecchimosi e fratture potevano essere state causate solamente da un essere umano.

Il Codacons, che oltre a difendere i diritti dei consumatori, promuove la protezione dell’ambiente, ha esposto denuncia e chiesto di aprire un procedimento penale alla procura di Lecco per maltrattamento ed uccisione di animali, per non lasciare svanire nel nulla questo ennesimo caso di violenza sugli animali domestici che, in questo ultimo anno, si sono verificati con maggiore frequenza e con sempre più sprezzo della vita degli animali da compagnia.

Per completare il quadro, il Codacons supporta anche l’azione di una signora valsassinese, che ha istituito una taglia per qualunque persona in grado di aiutare ad individurare il responsabile, o i responsabili, dell’accaduto. Gli stessi Carabinieri Forestali di Barzio, nel frattempo, sono intenti nelle loro indagini nella zona del ritrovamento del cadavere del gatto per trovare indizi ed eventuali immagini utili a rintracciare gli autori dello scempio.

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