Gatta impallinata come bersaglio per la prova del fucile: brutto episodio a Cantù

Una gatta è stata impallinata a Cantù, in Brianza. L'obiettivo del gesto è tanto chiaro quanto spregevole: la gatta è stata utilizzata come bersaglio per la prova del nuovo fucile.

Gatta impallinata come bersaglio per la prova del fucile: brutto episodio a Cantù

Continuano gli episodi di violenza ingiustificata sugli animali. A Cantù, in Brianza, la gatta Principessa è stata la vittima di una sparatoria. La bella gatta, di quattro anni, distinguibile per il suo pelo bianco a chiazze nere e per gli occhi attenti e vigili, è spesso stata notata camminare per le vie limitrofe a via Mazzini, una delle arterie principali della città canturina.

Il fattaccio che l’ha coinvolta è avvenuto proprio in quella zona: qualcuno ha utilizzato il proprio fucile per prendere di mira la gatta, e quasi certamente la persona armata deve averla inseguita e spaventata per metterla in un angolo, quindi, in quel momento, l’individuo misterioso ha sparato il colpo che ha ferito la micetta con quattro pallini.

Dal tipo di ferite e di proiettili ritrovati (uno di questi si è conficcato accanto al naso di Principessa), si presume che l’arma fosse una carabina ad aria compressa caricata a pallini, piombini metallici e non comuni pallini in plastica da tiro sportivo, segno che il responsabile del misfatto voleva fare male volontariamente alla gatta.

Questa persona, che per ora è in libertà e sulla quale non si hanno indizi rilevanti, è ricercata e rischia di essere condotta a processo e condannata per maltrattamento di animali, pena che prevede anche la detenzione carceraria, oltre che a una corposa ammenda e a una serie di pene accessorie, come ad esempio la possibilità del ritiro di un’eventuale porto d’armi.

Intanto la gatta Principessa sta meglio: i pallini sono stati rimossi e l’hanno colpita uno al viso, uno al collo, uno al bacino ed un quarto è arrivato fino ad un millimetro dal cuore: ancora un filo e Principessa sarebbe morta. La gatta, per recuperare appieno, dovrà seguire un periodo di riposo e di terapie che prevedono la disinfezione delle ferite e dei farmaci per evitare infiammazioni interne, ma presto tornerà a muoversi liberamente per Cantù come amava fare fino a questo spiacevole fatto delittuoso.

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