Ha suscitato tanta indignazione la vicenda del cane randagio, un cucciolo, letteralmente mutilato ad Acate, nel Ragusano. Come sappiamo, un gruppo di bambini, di 9 e 10 anni, per divertimento o per noia, non si sa, ha pensato bene prima di avvicinare con le buone dei randagi, per poi accanirsi su uno di essi.
Al cucciolo sono state tagliate le orecchie con le forbicine per poi lasciarlo sanguinante, in preda a dolori strazianti, sull’asfalto. Per fortuna, un giovane passante, sentendone i lamenti e verificando le disastrose condizioni dell’animale, gli ha salvato la vita, affidandolo alle amorevoli cure di un veterinario che ha provveduto a ricucirgli le ferite.
I familiari dei bambini giustificano l’accaduto
Come se non bastasse, ad orrore si aggiunge altro orrore. Ora i familiari dei bambini coinvolti nella mutilazione del cucciolo, sui quali, data la giovane età, non sono scattate sanzioni ma solo la segnalazione ai servizi sociali, hanno provato a giustificare l’accaduto. La zia di uno di loro ha scritto: “Mio nipote non voleva uccidere il cane. Essendo un bambino, pensava di farlo più bello“. Un commento a dir poco sconcertante, lasciato sui social, che la donna è stata costretta a cancellare.
Il responsabile dell‘Oipa Ragusa, Riccardo Zingaro, ha dichiarato che quanto accaduto evidenzia un certo degrado sociale e l’assenza evidente delle istituzioni. L’episodio, che non deve, a mio avviso, passare per una bravata perchè si tratta di violenza ingiustificata su un essere vivente, ha sconvolto l’intera comunità e ha assunto rilevanza nazionale.
Il cagnolino per fortuna, dopo i tempestivi soccorsi, sta bene e, per il coraggio dimostrato durante le cure, è stato ribattezzato Leone. Tutta Acate lo ha, in un certo senso, adottato, prendendo a cuore la sua vicenda, vittima della crudeltà umana che non conosce limiti, seguendo con apprensione tutto il suo percorso di riabilitazione. Buona vita Leone!