Dopo 17 giorni Genova saluta le orche ospiti del porto

17 giorni di permanenza per le orche provenienti dall'Islanda, ospiti al porto di Prà - Genova. Senza ancora aver capito il vero motivo del loro stazionamento in zona, i mammiferi sembrano dirigersi verso ovest.

Dopo 17 giorni Genova saluta le orche ospiti del porto

Domenica 1 dicembre, nel mare di Voltri a Genova, sono state avvistati cinque esemplari di “Orcinus orca”. L’avvistamento è un evento eccezionale e, infatti, sembra che i grossi cetacei non si fossero mai presentati nei pressi del golfo di Genova.

Solitamente questi esemplari preferiscono le acque fredde e sono insoliti da trovare nel Mediterraneo: immediatamente sono partite le ricerche per capire se fossero componenti del gruppo che abitualmente vive nei pressi dello stretto di Gibilterra.

Fin da subito, i biologi son saliti sulle vedette ed hanno raggiunto i nuovi ospiti arrivando ad una distanza compresa tra i 50 e i 100 metri. Sembra che il branco, al momento dell’arrivo, fosse composto da tre orche adulte, un maschio (anch’esso adulto, facilmente riconoscibile dalla grossa pinna dorsale) e un cucciolo.

La presenza e permanenza per diversi giorni di questi animali, secondo i biologi, sarebbe dovuta a un problema riscontrato nel cucciolo. Il comportamento dei cetacei è apparso subito molto strano e sono state avanzate numerose ipotesi: forse il gruppo era alla ricerca di cibo, o forse il cucciolo non si trovava in buone condizioni di salute. Ed è proprio quest’ultima tesi che si è fatta sempre più concreta.

Gli specialisti hanno potuto constatare l’assenza del soffio visibile dallo sfiatatoio del cucciolo. Questo spiegherebbe il comportamento della madre, che avrebbe tentato di tenerlo in superficie per garantirgli la respirazione. La mamma lo avrebbe, per due interi giorni, spinto a galla, ma il piccolo non avrebbe dato alcun segno di vita.

Diversi giorni dopo, la famiglia di cetacei, composta ormai dai soli quattro adulti (mamma orca, due femmine e un giovane maschio, stando alle rilevazioni), dopo la morte del piccolo, non da segno di voler abbandonare Genova. L’ipotesi, a questo punto, è che uno o più esemplari siano malati, e che le altre orche, animali con un fortissimo senso di comunità e protezione, non vogliano abbandonarlo.

Sta proseguendo senza interruzione l’attività di perlustrazione e, dopo il decesso del cucciolo, si è osservato che i quattro esemplari adulti si allontanano, a giorni alterni, di qualche miglio, probabilmente per andare ad alimentarsi. Questi mammiferi marini necessitano, infatti, di circa mezzo quintale di pesce al giorno che, ovviamente, non possono reperire nel fazzoletto acqueo in cui stanno stazionando.

Solamente da qualche giorno, si è scoperto che le orche arrivano dall’Islanda e che hanno percorso più di 5 mila chilometri per arrivare al porto di Genova. L’identificazione è stata realizzata dal team composto dai biologi di Menkab, Artescienza e Università di Genova, grazie alla collaborazione di Orca Guardians Iceland. È il primo riscontro in assoluto di orche che migrano tra Islanda e Italia. Il pod è stato identificato per la prima volta in Islanda nel 2014, avvistato regolarmente nel 2015 e 2016 e infine nel giugno 2017. Per due anni non ci sono state segnalazioni, fino all’arrivo nel porto di Genova.

Le orche adesso, dopo 17 giorni di permanenza nel porto di Genova, si stanno dirigendo verso ovest, in quanto sono state avvistate nella zona di Vado Ligure.

La salute sembra non mancare per ora agli animali, i quali hanno mostrato di avere autonomia di movimento e di non avere impedimenti fisici ad allontanarsi dall’imboccatura del porto. Attraverso controlli quotidiani con mezzi navali e aerei, la capitaneria di porto è attiva nella ricerca del cadavere del cucciolo dalla cui analisi potranno arrivare importanti dati sulle cause della morte dello stesso e sul gruppo di animali.

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