Daniele, lo studente cieco senza casa: "Nessuno accetta il mio cane guida"

Daniele sta affrontando notevoli difficoltà nella ricerca di un alloggio a Firenze, dove si è trasferito per studiare all'università. Nonostante disponga di un budget adeguato, la presenza del suo cane guida sembra essere di ostacolo nel trovare una casa.

Daniele, lo studente cieco senza casa: "Nessuno accetta il mio cane guida"

In un contesto immobiliare sempre più complesso, soprattutto per i giovani che cercano una sistemazione abitativa, emerge la storia di Daniele, un ragazzo di 25 anni che si scontra con una realtà inaspettata nella sua ricerca di un alloggio a Firenze. Iscritto all’Università di Firenze, Daniele ha dovuto affrontare un ostacolo imprevisto che va oltre la semplice difficoltà di trovare una casa in affitto: la sua disabilità visiva.

Daniele, originario di un piccolo paese vicino Fermo nelle Marche, è cieco. La sua condizione non gli ha impedito di iscriversi a due corsi di laurea, fisioterapia e giurisprudenza, presso l’ateneo fiorentino, dimostrando una determinazione ammirevole. A sostenerlo in ogni momento della sua vita c’è Igloo, il cane guida, incrocio tra labrador e golden retriever, che lo accompagna ormai da tre anni e mezzo, essenziale per la sua mobilità quotidiana.

La ricerca di una sistemazione, iniziata tre mesi fa, si è però rivelata infruttuosa. Nonostante un budget di 800 euro al mese, garantito da una pensione di invalidità e il supporto di due garanti, madre e sorella, anche loro affette dalla stessa patologia genetica rara che porta alla cecità, Daniele si è scontrato con le resistenze dei proprietari di immobili. Il problema, come spiega lo stesso Daniele, sembra essere proprio Igloo. Nonostante la buona condotta e l’addestramento del cane, molti proprietari esprimono preoccupazioni per possibili danni all’arredamento o manifestano una generale riluttanza ad affittare a una persona non vedente.

Nonostante gli sforzi e l’aiuto della sua ragazza nella ricerca online e su vari social, le porte si sono chiuse una dopo l’altra. Anche l’unione ciechi di Firenze, contattata da Daniele, non ha potuto offrire una soluzione immediata, data la mancanza di posti liberi negli appartamenti in coabitazione con anziani destinati ai non vedenti.

In una situazione che sembrava senza vie d’uscita, l’azienda Dsu ha offerto a Daniele una sistemazione temporanea, sottolineando però la natura eccezionale di questa soluzione e la necessità per Daniele di lasciare l’alloggio entro la fine del mese. La difficoltà di trovare una sistemazione stabile rappresenta una minaccia concreta alla sua permanenza a Firenze e al proseguimento dei suoi studi.

La storia di Daniele mette in luce le sfide aggiuntive che le persone con disabilità devono affrontare nella ricerca di un alloggio, specialmente in città come Firenze, dove il mercato immobiliare è particolarmente competitivo. Questa vicenda solleva interrogativi importanti sull’accessibilità e l’inclusione, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di politiche abitative più inclusive. La speranza è che la storia di Daniele possa avere un lieto fine, diventando un esempio di superamento delle barriere e di accoglienza per tutti.

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