Corea del Sud, allevatore di cani da carne abbandona l’attività per coltivare ortaggi

Un allevatore di cani da macellare per fornire carne canina cambia la propria vita e diventa un coltivatore di ortaggi.

Corea del Sud, allevatore di cani da carne abbandona l’attività per coltivare ortaggi

Il signor Nakseon Kim è un allevatore sudcoreano di cani che opera da ben 40 anni nel proprio Paese, ma il suo compito non era quello di far crescere cuccioli per offrirli a qualche famiglia che voleva un compagno a quattro zampe in casa; piuttosto ha servito per tutto questo tempo la carne di questi cani sulle tavole della Corea del Sud e della Cina, esportando le vivande macellate nei ristoranti orientali.

L’opinione pubblica sull’argomento in Corea del Sud, però, è mutata notevolmente negli ultimi anni, allineandosi a quella occidentale: i cani sono sempre più solo animali da compagnia, il governo ha imposto norme stringenti su questo commercio, rendendo poco redditizio il settore della carne di cane macellata. Così Nakseon ha cambiato la sua vita in pochi istanti.

Egli stesso si è reso conto che negli ultimi tempi stava diventando sempre più affettuoso nei confronti dei cani che cresceva e che con difficoltà riusciva a togliere loro la vita. Così ha accettato la proposta offertagli dalla Humane Society International, una delle maggiori organizzazioni animaliste, di visitare il proprio allevamento e di prendere in consegna i suoi numerosi cani.

Jindo coreani, barboncini, golden retriever, pomerania, husky, tosa, boston terrier, beagle e chihuahua: tutti questi esemplari viveano all’interno di questo allevamento in gabbie fatiscenti e molto sporche. Con questo sono sedici le strutture chiuse dalla Humane Society International, che ha anche aiutato Nakseon a cambiare la propria vita: da allevatore è diventato coltivatore di ortaggi da offrire in vendita ai ristoranti sudcoreani.

Non credo siano molte le persone in Corea del Sud, ancora disposte a gestire un allevamento di cani da carne. Non c’è futuro in questo settore. Non appena avrò chiuso il mio allevamento, con l’aiuto di Humane Society International, inizierò a coltivare verdure da vendere ai ristoranti. Quello è un business sostenibile“. La “conversione” di Nakseon ha colpito in primis se stesso, decidendo di bloccare una barbarie sui cani che stava perpetrandosi da troppi anni.

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