La Procura dei Minori di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per una ragazza di 15 anni accusata di aver maltrattato un animale, un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica. L’episodio risale allo scorso gennaio ad Alberobello (Bari), quando la giovane, con un calcio, gettò un gatto randagio in una fontana piena d’acqua gelida. L’animale, nonostante i tentativi di soccorso, morì poco dopo.
La vicenda è stata riportata da La Gazzetta del Mezzogiorno. L’udienza preliminare si terrà il 20 gennaio davanti alla giudice Francesca Stilla del Tribunale dei Minori. L’inchiesta, coordinata dalla pm minorile Caterina Lombardo Pijola, ha raccolto numerose prove, tra cui testimonianze, denunce e un video che documenta chiaramente il gesto. Il filmato, registrato da alcuni presenti, mostra la ragazza colpire l’animale con un calcio e provocarne la caduta nella fontana.
Queste immagini sono state fondamentali per le indagini e saranno al centro del procedimento giudiziario. La pubblicazione del video sui social media scatenò un’ondata di indignazione. Il gesto della ragazza fu aspramente condannato dagli utenti, che riversarono sui suoi profili una pioggia di critiche e insulti. La vicenda accese un dibattito sul rispetto degli animali e sull’educazione dei giovani, sollevando anche interrogativi sul ruolo dei social nel diffondere immagini di violenza.
L’amministrazione comunale di Alberobello intervenne subito dopo l’accaduto, definendo l’episodio “inqualificabile” e condannandolo fermamente. Tuttavia, le autorità locali invitarono la cittadinanza a interrompere gli attacchi verbali contro la 15enne, sottolineando la necessità di gestire il caso nelle sedi opportune, senza ricorrere a una “giustizia” sommaria sui social. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di sensibilizzare i più giovani al rispetto degli animali e di prevenire atti di crudeltà.
Ha inoltre messo in evidenza il ruolo cruciale dell’educazione e della responsabilità sociale, richiamando l’attenzione su come i social media possano amplificare le conseguenze di azioni sbagliate, talvolta esponendo anche i minorenni a rischi di isolamento e stigmatizzazione. L’esito del processo sarà cruciale per comprendere come il sistema giudiziario affronterà un caso così complesso, dove si intrecciano giustizia, educazione e responsabilità sociale.