Che cos’è la Leishmaniosi e quali sono le cause

La leishmaniosi è una malattia causata da un parassita trasmesso dalla puntura di piccoli insetti (pappataci) che sono generalmente più attivi da maggio a ottobre. Si tratta di una malattia infettiva e contagiosa.

Che cos’è la Leishmaniosi e quali sono le cause

La compagnia di un amico a quattro zampe è qualcosa di unico, una sensazione che riempie il cuore e che passa attraverso un gioco di sguardi irripetibile. Vorremmo sempre il meglio per il nostro cucciolo, chiamato ad accompagnarci ogni giorno attraverso gioie e dolori sempre nel nome di una simbiosi e di una condivisione totali. Occorre proteggere il proprio cane da malattie e problematiche di salute diverse, affinché la sua possa essere una vita lunga e piena di felicità. Sempre più spesso quando si parla delle malattie tipiche del cane si fa riferimento alla leishmaniosi canina. Ma di che cosa si tratta? Quanto è grave e quali sono le sue cause? In questo approfondimento metteremo in luce gli aspetti più interessanti e utili a conoscere una malattia della quale non tutti i proprietari di cani sono a conoscenza.

La leishmaniosi colpisce prevalentemente i cani e i roditori ed è una malattia parassitaria. Si tratta inoltre di una zoonosi, cioè di una malattia che può essere trasmessa all’uomo anche se è bene precisare come il solo modo per essere infettati dal parassita sia tramite puntura dell’insetto (è escluso quindi il contatto con il cane). In tutti i casi, sarà corretto precisare come la medicina abbia fatto passi da gigante in questo campo e come la malattia nell’uomo sia facilmente curabile e nel complesso meno grave. Nel cane invece può risultare addirittura mortale e il suo andamento è in genere cronico (se la manifestazione non è eclatante può inoltre essere complicato effettuare una diagnosi).

Cause della malattia e in che modo si manifesta

E’ attraverso la puntura di un insetto ematofago – il pappatacio – che la malattia si trasmette al cane (è causata dal protozoo Leishmania Infantum). L’insetto ha un aspetto molto simile a quello di una zanzara, il suo volo è piuttosto silenzioso e si distingue per la presenza sul corpo di una peluria di colore giallo.

Nel caso in cui il pappatacio, per cibarsi, dovesse mordere un animale infetto ingerendone il sangue assumerebbe anche il Leishmania Infantum. Quest’ultimo inizierebbe a moltiplicarsi per poi depositarsi nella bocca dell’insetto, pronto a infettare altri animali. Una volta che il protozoo avrà fatto il suo ingresso nel sangue, finirà per essere assorbito dall’organismo iniziando a replicarsi nelle cellule. I pappataci sono insetti notturni, attivi con temperature piuttosto miti che superano almeno i 13-14 gradi. Il periodo più a rischio, quindi, è quello che va dal mese di maggio a quello di novembre (in base anche alla fascia climatica di appartenenza).

A seconda del tipo di risposta immunitaria del soggetto colpito da Leishmaniosi cambia anche il modo in cui la malattia si manifesta. Ecco perché molti animali, nonostante abbiano già contratto la malattia, restano asintomatici (il periodo di incubazione è anch’esso variabile e oscilla tra pochi mesi e 4-5 anni). Tra i sintomi più comuni ci sono determinate manifestazioni cutanee (perdita di pelo, dermatiti e pelle secca, noduli sottocutanei, onicogrifosi, ispessimento della cute del naso) ma anche lesioni a livello oculare (congiuntiviti, uveiti, blefariti). Ulteriori campanelli d’allarme possono essere anemia e perdita di sangue dal naso, vomito, diarrea e febbre intermittente.

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