"C’è un cane lurido al ristorante…" e i commensali vanno via

Una brutta storia di intolleranza verso gli animali giunge da un ristorante nel Vicentino, dove trenta persone hanno deciso di lasciare una cena di festa piuttosto di vedere aggirarsi tra i tavoli quel povero cane.

"C’è un cane lurido al ristorante…" e i commensali vanno via

“Entrati al ristorante per prenotare un addio al celibato con 30 persone. Dopo aver visto però il cane bastardo che gira per la sala e il bar, ci siamo guardati in faccia e siamo usciti senza proferire parole.” Con queste affermazioni che esprimono rabbia e disprezzo verso i cani e gli animali in generale si apre una lettera di protesta inviata al proprietario di un ristorante vicentino.

La persona che ha scritto questa missiva aveva organizzato, come egli stesso cita, una festa per l’addio al celibato con una trentina di persone presso il ristorante “Nonno Egidio” a Schio, in provincia di Vicenza. Questa storia sarebbe purtroppo rimasta nell’oscurità e nell’oblio proprio di quegli individui che non amano gli animali,. se non ché la proprietaria del ristorante, la signora, Marta Benetti, ha deciso di postare su Facebook il contenuto completo della lettera originale.

La lettera piena di odio verso i cani e di astio ingiustificato continua, dicendo che tale signore e i suoi amici hanno preferito prenotare immediatamente in un locale vicino che non ospitasse “luridi animali”, che lasciasse in pace queste persone mentre si divertono. E questi termini di disprezzo ricorrono in tutto il resto della missiva.

La signora Marta ed i suoi collaboratori, però, fanno sapere che nell’ultimo periodo non ricordano alcun gruppo di persone che hanno lasciato in tutta fretta il loro ristorante e per questo si chiedono se la vicenda sia vera, se non si tratti di qualche atto di discredito di qualche concorrente verso il loro locale. Marta racconta che la sua cagnolina Ariel vive di solito nell’appartamento sopra il ristorante e talvolta si presenta nel bar e viene accarezzata dagli avventori del locale.

In ogni caso, fa sapere la signora Marta Benetti, che se fosse vero che un gruppo di persone hanno “perso” 1.040 euro, come l’individuo anonimo scrive nella sua lettera, reputa che quelli siano soldi “ben persi” da gente che mostra assoluto ribrezzo verso gli animali che condividono la vita con noi esseri umani.

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