L’influenza aviaria torna a far paura nel nostro Paese, a Roma, nel parco di Villa Pamphili, dove un cigno è morto ed il parco con un’ordinanza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stato chiuso per dieci giorni, per non mettere a rischio la salute dei cittadini. L’allarme è stato lanciato dopo gli esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico di Roma avvenuti il 26 novembre all’interno dell’area.
Le specie come il cigno sono risultate positive al virus H5N1, l’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi, ha dichiarato che il parco rimarrà chiuso fino a data da destinarsi per svolgere tutti gli accertamenti del caso, e rendere di nuovo l’area fruibile al pubblico, dopo che tutte le minacce del virus verranno scongiurate.
Non c’è comunque rischio per quanto riguarda l’uso di carne e pollame dichiara l’assessore alla Sanità D’Amato, il Sindaco in un tweet ha espresso tutto il suo rammarico per aver dovuto chiudere una area molto visitata dai cittadini, ma che al momento non è possibile fare altrimenti per la salute di tutti.
In questi giorni anche ad Ostia Antica vi sono stati casi di influenza aviaria, dove sono morte cinquanta galline, in un allevamento agricolo che è diventato un cluster, dove l’allevatore ha dichiarato che sono decedute da un momento all’altro,«Poi sono arrivati i Germani reali – prosegue Rolando, il titolare dell’allevamento-focolaio – che hanno portato il virus e infettato le galline: è un ceppo grave proveniente dalla Cina».
Per questo si è in allerta, ma in continuo monitoraggio da parte dell’Asl Roma 3, molte specie verranno abbattute, un bel problema in vista del Natale dove il consumo di carne e pollame è in aumento. Va precisato che il rischio biologico è limitato alla sola possibilità di veicolare meccanicamente il virus, da qui le ragioni del provvedimento adottato oggi, siamo rassicurati sul fatto che è in continua attenzione da parte dell’Istituto di Zooprofilassi.