Nonostante manchino pochi giorni a Natale, sembra che non tutti siano toccati dal suo spirito. Dopo le polemiche attorno al sindaco di Como, per la sua ordinanza “pro decoro”, i media locali hanno diretto la loro attenzione su una piccola cittadina del Friuli Venezia Giulia, Carlino, ove una gatta di proprietà, quindi domestica, è stata avvelenata con dell’antigelo e, in seguito a ciò, è morta.
Secondo il Messaggero Veneto, che ha raccolto la denuncia di Jenny Pitton, presidente della onlus “Amici di Luna e Sam”, il fattaccio sarebbe accaduto nella zona ubicata tra via San Giorgio e Strada del Molino, ed avrebbe coinvolto una gatta domestica, la cui padrona – ad un certo punto – si sarebbe accorta che qualcosa non andava: la micina, infatti, non rispondeva agli stimoli e sembrava quasi paralizzata. Di fronte a questo evidente malessere, vi è stata la decisione di consultare proprio l’associazione in questione, a seguito della quale si è deciso di portare l’animale alla clinica veterinaria Gaspardis, sita sempre in provincia di Udine, a Visco.
Nonostante la rapidità con cui i circa 20 km del tragitto sono stati fatti, e le tempestive cure dei veterinari, non vi è stato nulla da fare, e la gatta è spirata poco dopo, lasciando sul posto una rattristita padrona che, a questo punto, ha richiesto le analisi, sull’animale, onde capirne la causa di morte. L’esito è arrivato poco dopo, e parla di morte per avvelenamento, causato dall’ingerimento di liquido antigelo.
La Pitton, a tal proposito, è sicura che si sia trattato di un atto deliberato, dacché gli animali come i gatti tenderebbero a non bere fuori casa e, quindi, è probabile che l’antigelo le sia stato somministrato sotto forma di cibo manipolato ad hoc, forse con qualche polpettina avvelenata, che si è soliti preparare contro gli animali considerati in qualche modo fastidiosi.
Forte di tale convinzione, Jenny ha posto una taglia di 500 euro sulla persona responsabile del vile gesto, affinché chi sappia parli, e tale criminale non la passi liscia. Nel contempo, però, è partito anche l’appello a non lasciare i propri gatti domestici in giardino, anche perché – indipendenti come sono – non si può obbligare gli altri a subirne la presenza (ed i comportamenti): non che questo, ovviamente, autorizzi o costituisca un attenuante verso questo modo assai poco umano di “liberarsene”.