Cane ucciso: riassegnata la malga ai proprietari

La decisione presa ieri da un comune del Bresciano - di riassegnare una malga ai proprietari dopo che uccisero un cane - fa insorgere il Partito protezione animali che promette battaglia e si costituirà come parte offesa.

Cane ucciso: riassegnata la malga ai proprietari

Ieri, con una decisione che a dir poco lascia perplessi, il comune di Breno (provincia di Brescia) ha deciso di riassegnare ad una famiglia del paese la propria malga (per 6 anni) dove uccisero con le loro mani il proprio cane da pastore, Moro.

Il fatto risale al luglio del 2014: mentre i padroni prendevano a bastonate il cane Moro, un’escursionista passava di lì ed ha filmato la scena: Moro, un cane pastore meticcio di 18 mesi di età, dapprima venne colpito a bastonate e poi fu ucciso con un colpo di pietra. I proprietari, la famiglia Romelli (residente nel comune di Breno), ed in particolare il signor Giacomo Romelli, di anni 50, ed il figlio diciottenne Domenico furono denunciati; anche il figlio adolescente del signor Romelli aveva assistito alla barbarie contro lo sventurato cane.

I due familiari coinvolti nell’uccisione del cane Moro furono citati in giudizio per uccisione di animale in concorso (una causa che non è ancora giunta al primo grado di giudizio), ma ha destato sdegno e stupore il fatto che la malga “Bazena”, assegnata dal comune, come altre a diverse famiglie di pastori e contadini tramite bando, non venne tolta anche su consulenza di un legale del comune.

A seguito di questi primi provvedimenti non presi, insorse il Partito protezione animali ed altre associazioni animaliste che organizzarono una serie di manifestazioni contro il comune di Breno e la famiglia Romelli. Ora il comune ha deciso di riassegnare nuovamente per altri sei anni la malga alla famiglia Romelli e questa notizia ha fatto insorgere gli animalisti e, nello specifico, il Partito protezione animali annuncia di nuovo battaglia ed il presidente dell’associazione, Fabrizio Catelli, denuncia: “Assegnare la gestione della malga alla famiglia Romelli è un atto che lascia senza parole. Indipendentemente dall’iter giudiziario in corso il Comune avrebbe potuto considerare i requisiti morali dei partecipanti al bando. Breno ospiterà presto gruppi animalisti che ricorderanno a tutti quanto accaduto in passato”.

Si attendono l’apertura del processo di primo grado ed eventuali misure prese dal comune di Breno riguardo questa amara e triste vicenda.

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