Cambogia: è morto Magawa, il topo eroe che aveva vinto una medaglia d’oro per aver scovato oltre 100 mine antipersona

La APOPO, un'ONG belga, ha annunciato con un comunicato su Facebook la scomparsa di Magawa, il topo divenuto eroe per aver scovato centinata di ordigni inesplosi in Cambogia.

Cambogia: è morto Magawa, il topo eroe che aveva vinto una medaglia d’oro per aver scovato oltre 100 mine antipersona

Nei giorni scorsi la APOPO, un’ONG belga, con la sede principale presso l’Università dell’Agricoltura Sokoine di Morogoro, in Tanzania, ha annunciato la morte all’età di 8 anni di Magawa, il topo diventato eroe per aver fiutato oltre 100 mine antipersona e altri ordigni inesplosi in Cambogia, un Paese nel Sudest asiatico.

“Magawa era in buona salute e trascorreva la maggior parte del tempo giocando con il suo solito entusiasmo” si legge nel comunicato della ONG: “Con l’avvicinarsi del fine settimana, sembrava più lenta e dormiva di più, mostrando meno interesse per il cibo nei suoi ultimi giorni”.

Sempre nel comunicato si legge che il topo eroe è andato in pensione l’anno scorso e Ronin ha preso il suo testimone: “Nel settembre 2020, gli è stata formalmente presentata una medaglia d’oro PDSA, il più alto riconoscimento che un animale può ricevere. È grazie a tutti voi che Magawa lascerà un’eredità duratura nelle vite che ha salvato come topo di rilevamento delle mine in Cambogia. Grazie a tutti, dal profondo del nostro cuore, per il vostro supporto in questo momento difficile”.

La biografia di Magawa

Come si può leggere sul sito di “Fanpage” Magawa era un esemplare femmina di ratto gigante africano, che hanno una vita media di circa 8 anni. Nata nel 2013 in Tanzania, pesava all’incirca un kg e duecento grammi e misurava 70 centimetri di lunghezza, in cui è compresa la coda.

La Cambogia, purtroppo, ha una storia di guerre e sangue. Questi conflitti, seppure sono ormai terminati da molti anni, non hanno finito di stroncare le persone. Le mine e le bombe inesplose rendono tutt’oggi la vita quotidiana molto pericolosa per milioni di cambogiani.

Tra il 1975 fino al 1998, periodo ove si registrano delle tensioni con gli Stati Uniti o della guerra cambogiano-vietnamita, si stima che sarebbero stati deposti fino a 6 milioni di ordigni inesplosi e ad oggi nel paese asiatico hanno causato all’incirca 64 mila vittime.

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