Nel novembre del 2022, l’animalista Enrico Rizzi, conosciuto attivista per i diritti degli animali, si è recato a Cagliari da Roma per sostenere cittadini e membri di varie associazioni nel protestare contro la decisione dell’Assl di abbattere centinaia di animali nel parco di Monte Urpinu, tra cui pavoni, oche e anatre, a seguito di alcuni casi isolati di aviaria.
La sua visita ha sollevato diverse questioni e polemiche, tanto che è stato denunciato e risulta indagato dalla Procura del capoluogo sardo. Enrico Rizzi ha deciso di condividere la notizia sulla sua pagina Facebook, spiegando di essere accusato di interruzione di pubblico servizio. Ha sostenuto di essere entrato nel parco attraverso un’area non presidiata poiché molte persone lo avevano avvertito che c’erano ancora animali vivi, lasciati senza cibo e in condizioni di degrado.
L’attivista si difende dalle accuse, sottolineando che non ha interferito con le attività del personale addetto alla pulizia del parco. Fa notare che il parco era chiuso e quindi si domanda dove sia l’interruzione di pubblico servizio nel suo agire.Enrico Rizzi, determinato come sempre, annuncia che continuerà la sua battaglia.
Promette di tornare presto in Sardegna per organizzare una nuova manifestazione e per verificare le condizioni di salute degli animali rimasti nel parco. La sua volontà di lottare per i diritti degli animali è evidente e non si fermerà di fronte alle difficoltà e alle controversie legali. La sua determinazione a portare avanti la sua missione è una chiara dimostrazione del suo impegno in difesa degli animali e del loro benessere.
Questa protesta e l’atto di sfidare l’autorità per la giustizia animalista rappresentano un’importante presa di posizione nel dibattito sulla protezione degli animali. È un segno di come la società stia gradualmente cambiando atteggiamento nei confronti della violenza sugli animali e stia diventando sempre più sensibile alle loro sofferenze.