Borneo: scoperta una nuova specie di formiche “kamikaze”

Sull’isola del Borneo è stata scoperta una specie molto particolare di formiche, in grado di farsi esplodere al solo fine di liberare un liquido tossico e colloso. L’espediente permette di respingere e all’occorrenza di uccidere i nemici.

Borneo: scoperta una nuova specie di formiche “kamikaze”

Il Borneo è un’isola conosciuta dagli zoologi per la sua variegata biodiversità. Non sorprende quindi che proprio qui sia stata scoperta una nuova specie di formiche denominata Colobopsis explodens. Dallo stesso nome latino è possibile intuire quale sia la caratteristica saliente di questa tipologia di insetti: è in grado di farsi esplodere.

In passato in natura sono già state individuate altre specie in grado di fare altrettanto ma, stando alle conclusioni degli studiosi, le formiche del Borneo si differenziano per la loro facilità a tramutarsi in veri e propri kamikaze del regno animale. Solitamente un simile fenomeno viene utilizzato assai raramente, e solo come ultimo espediente da attuare qualora non sia possibile difendersi in altro modo. A farne uso sono per lo più gli insetti come api e formiche che vivono in colonia.

Nel caso della Colobopsis explodens, il discorso sembra essere completamente diverso. Queste ultime non si farebbero infatti alcuno scrupolo a uccidersi pur di salvare il gruppo. In altre parole avrebbero sviluppato uno spiccato e particolare senso di altruismo e sacrificio verso i loro simili.

A descrivere il loro modus operandi è stata Alice Laciny, autrice dello studio nonché ricercatrice del Museo di storia naturale di Vienna. In caso di pericolo le formiche cercano di aggrapparsi ai loro nemici, contraendosi con immane forza al fine di farsi esplodere. Tutto ciò determina l’improvvisa fuoriuscita di secrezioni tossiche e collose dalle loro viscere, che riversandosi sui nemici li allontanano o addirittura uccidono.

È però opportuno precisare che solo le formiche operaie di questa specie sono preposte a questo ruolo. Di colore rosso-brunastro, hanno infatti il corpo ricco di ghiandole contenenti il liquido mortale. Qualora il loro sacrificio non dovesse però essere sufficiente, la difesa verrebbe assunta da dei soldati di seconda linea denominati doorkeepers. Questi “portieri” sono dotati di teste sovradimensionate, studiate per creare un più ampio argine difensivo contro gli attacchi esterni.

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