Bisonte attacca una bimba di 9 anni, la scena è da brividi. La reazione dei social: “lasciamo in pace gli animali”

La furia di un animale tormentano dallo stress quotidiano di turisti e visitatori: le immagini fanno venire la pelle d'oca!

Bisonte attacca una bimba di 9 anni, la scena è da brividi. La reazione dei social: “lasciamo in pace gli animali”

Ancora una volta a far discutere è la reazione di un animale verso un essere umano. Ancora una volta si ritiene “vittima” l’uomo e carnefice l’animale, colpevole di non aver tollerato l’ennesimo insulto e stress di turisti e curiosi, incuranti delle basilari norme di sicurezza del parco.

Di seguito è possibile vedere delle immagini che, senza alcun dubbio, lasciano senza parole e fanno trattenere il respiro, soprattutto perché ad essere vittima della furia di un bisonte è una bambina di 9 anni.

Siamo negli Stati Uniti, ed in particolare all’interno del Yellowstone Park. I visitatori spesso infrangono le norme di sicurezza previste per avere dei selfie più belli e virali, per ammirare più da vicino gli animali o semplicemente per incoscienza.

Sta di fatto, però, che trasgredendo quelle norme si viola anche quel briciolo di dignità che è rimasta a questi animali in cattività che hanno solo il dovere di attirare tanta gente e compiacere l’esigenza del sempre più numeroso esercito del selfie.

Stavolta, però, le cose non sono andate per il verso giusto ed un bisonte, in preda ad un attacco di stress e seguendo il suo naturale istinto, ha attaccato i turisti che avevano invaso il suo territorio prendendo di mira una bimba e facendole fare un volo impressionante.

Immediati i soccorsi e le cure per la piccola che sta bene ed ha riportato solo lievi contusioni e graffi, oltre a tanta paura. Bisogna, però, dire che all’interno del Yellowstone National Park gli animali sono liberi di pascolare senza limiti e viene appunto chiesto ai turisti di non avvicinarsi troppo a loro.

Ma lo scorso lunedi, un gruppo di visitatori ha deciso di andare oltre l’Observation Point Trail mettendo a rischio la propria vita: anziché rispettare il limite minimo di 20 metri, si sono avvicinati a meno di 2 metri dall’animale che ha reagito bruscamente. Di chi è la colpa?

Continua a leggere su Fidelity News