Ancona, gatti in stato di abbandono. Parte la denuncia

In provincia di Ancona, le guardie zoofile e i carabinieri si sono trovati davanti una scena terribile: la responsabile è stata denunciata.

Ancona, gatti in stato di abbandono. Parte la denuncia

Durante il periodo estivo, complice l’imminente partenza per le ferie, sono sempre di più gli animali domestici quali cani e gatti che vengono abbandonati sulle strade o che si trovano in stato di totale abbandono e malnutrizione. Un caso emblematico, in tal senso, arriva dalla provincia di Ancona. Ecco cosa è successo e lo stato dei gatti.

Le guardie zoofile di Oipa del nucleo di Ancona, insieme al veterinario, che è intervenuto in seguito alla segnalazione, si sono trovati davanti a una scena davvero drammatica e difficile. Più di 70 gatti e un cane si trovavano in una casa a Trecastelli in provincia di Ancona in uno stato terribile: maleodoranti, malnutriti e in spazi malsani dove non dovrebbe crescere un animale.

Sul luogo della vicenda, sono giunti anche i carabinieri forestali del Comune di Senigallia, intervenuti grazie alla segnalazione delle guardie zoofile, che si sono immediatamente accertati della situazione. Nell’appartamento, oltre ai gatti tenuti in pessime condizioni, anche la madre e la donna, affidataria dei felini, che vivevano in situazioni igienico sanitarie inadeguate.

Luana Bedetti, la coordinatrice provinciale delle guardie zoofile di Oipa, ha capito fin da subito che qualcosa non era chiaro e che la situazione fosse molto più grave di quanto si lasciasse intendere. La donna ha spiegato ciò che ha visto con queste parole: “Nel corso dei controlli, si è accertata la presenza di diversi cuccioli di razza malati e di un gatto morto, forse da circa una decina di giorni, buttato tra i rifiuti all’esterno della casa”.

La donna, è ora indagata per il reato di maltrattamento e detenzione degli animali che vivevano in condizioni terribili, oltre che per le terribili sofferenze che ha inflitto a questi poveri esseri. I gatti, al momento, rimangono sequestrati e ancora nell’appartamento, sperando che le indagini portino a una soluzione e, in attesa, dello sviluppo degli accertamenti sanitari.

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