Agrigento, migliorano le condizioni del cucciolo gettato da un’auto in corsa

Sembrano migliorare le condizioni del cucciolo gettato dal finestrino di un'auto in corsa. Le volontarie si dicono speranzose e festeggiano i suoi piccoli miglioramenti.

Agrigento, migliorano le condizioni del cucciolo gettato da un’auto in corsa

Le condizioni della cagnolina gettata dal finestrino di un’auto in corsa nelle campagne di Menfi, nell’Agrigentino, fanno ben sperare. Ad annunciarlo un post su Facebook dell’Oasi Ohana; un post pieno di emozione, emblema di tutto l’amore delle volontarie che hanno preso in cura la cucciola, che scrivono: “Non so scrivere bene mentre piango, quindi perdonerete gli errori, ma il cucciolo ha aperto gli occhi”.

Un piccolo grande traguardo che le volontarie festeggiano, pur mantenendosi caute, non sapendo se, nonostante i progressi, si salverà e non conoscendo, naturalmente, se presenterà traumi in seguito. La cucciola è stata gettata dal finestrino di un’auto in corsa e soccorsa da un angelo in terra, un passante, Giacomo Oro, che l’ha affidata al centro per animali abbandonati dove è stata sottoposta alla visita veterinaria e alla somministrazione di antidolorifici.

La cagnolina, aiutata dai medicinali, ha potuto riposare e mangiare per rimettersi in forze e, a qualche giorno dal suo tragico abbandono, ha aperto i suoi occhietti. Nata da una settimana, troppo piccola per essere separata dalla madre, dimostra molta forza di volontà, tanto da aver provato a bere dal biberon, la scorsa notte, anche se per pochi secondi, ed è intelligente, in quanto, pian piano sta capendo il meccanismo, dopo che le volontarie avevano provato a nutrirla con una siringa.

La cagnolina, ricordiamo,è stata trovata inerme al centro di una carreggiata e l’Oasi Ohana ha ribadito che non si tratta di un oggetto ma di una vita, più preziosa di quella di chi l’ha abbandonato… una cucciola piena di dolori, che urlava per il dolore. Fortissime le parole di Chiara Calasanzio, fondatrice dell’Oasi Ohana.

La donna ha detto che la gente non si macchia solo della vigliaccheria e dell’infamia, ma non si fa problemi ad abbandonare un cucciolo innocente, condannandolo a morte certa, dopo averlo fatto nascere per l’ostinazione di non sterilizzare le femmine. La crudeltà umana va ben oltre, aggiunge, perchè cerca costantemente di infliggere più dolore possibile prima di dare la morte. “Che senso aveva, in una strada di campagna isolata, lanciarlo in corsa?”,conclude giustamente Chiara.

Continua a leggere su Fidelity News