Victoria’s Secret dice addio alle modelle inarrivabili

I testimonial non saranno più supermodelle bensì donne con un cervello e intelletto sopraffino, il marchio di intimo femminile dice addio a barbie ricoperte di piume e pailettes che dominano le passerelle della moda.

Victoria’s Secret dice addio alle modelle inarrivabili

Victoria’s Secret, il famoso brand di abbigliamento intimo femminile, ha deciso di attuare una inversione di tendenza, non sarà più pubblicizzato da supermodelle rappresentate come barbie luccicanti, bensì da donne con un “cervello” famose per abilità e le proprietà intellettive. Martha Pease, Chief Marketing Officer, ha affermato: “vogliamo creare una capsule collection più vicina ad ogni tipo di donna”.

Victoria’s Secret  ha presentato Priyanka Chopra, Megan Riponoe, donne che hanno realizzato molto nella vita, la prima è la prima attrice di Bollywood ad aver vinto cinque Filmfare Awards in cinque categorie diverse. Nel 2015 è protagonista della serie tv statunitense Quantico.

È Goodwill Ambassador dell’UNICEF. La seconda è una calciatrice statunitense, centrocampista offensiva dell’OL Reign e della nazionale statunitense ed altre donne e modelle, ambasciatrici importanti del marchio. La modella brasiliana Valentina Sampaio, prima modella transgender di Victoria Secret nel 2019.

“Si vuole creare – dice Pease – una unione collettiva con tutte le donne, di modo che ci sia una confluenza collettiva del brand, che dimostri attraverso la creatività e l’ingegno, la passione che si viene a unire per creare una nuova partnership. L’amministratore delegato dell’azienda Martin Waters ha aggiunto: “questo è solo l’inizio di un cambiamento radicalizzato che porterà molte novità”. Victoria’s Secret si è anche impegnata nel sociale, infatti donerà 5 milioni di dollari all’anno per la ricerca sul cancro, e la lotta alla disuguaglianza di genere.

Il brand ha subito molte polemiche negli ultimi anni, a seguito della reputazione di misoginia che ricopriva il ruolo del Ceo per cui è stato destituito, per cui riteneva l’uso di modelle transgender e curvy non idoneo per il marchio. Molte case di moda dovrebbero prendere, da esempio quello che ha fatto questo brand, e pubblicizzare una donna più normale e genuina, anzichè donne statuarie, assai magre in cui le persone non si rappresentino.

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