Sfilate "effetto Greta": particolare attenzione all’ambiente

I consumatori sono sempre più attenti e allora il settore moda, tra i più inquinanti, non può non avvertire l' urgenza e la responsabilità di un cambiamento

Sfilate "effetto Greta": particolare attenzione all’ambiente

Dobbiamo essere responsabili e minimizzare il nostro impatto sulla terra. Il clima sta cambiando. Perchè noi no?

Questo è quanto affermano le numerose star presenti alla settimana della moda milanese. Pare che gli stilisti condividano pienamente questo pensiero tanto che, per esempio, sulla passerella di Re Giorgio – ndr. Armani- appare una enorme scritta “I’m saying yes to recycling” per invitare a provare a salvaguardare la vita nostra e delle generazioni future.

Anche Paul Andrew, direttore creativo di Ferragamo, ritiene che la sostenibilità sia diventata inevitabilmente una priorità tant’è che si sono posti come obiettivo che la prossima collezione sia sostenibile almeno al 25%.

Carbo-neutral è la nuova parola d’ordine. Vale a dire che se non riesci ad azzerare completamente, per le emissioni che produci devi impegnarti a trovare il modo per compensare. Questo quanto alle modalità produttive.

Prima ancora però sono ormai un must il riciclo e il recupero dei materiali. Il vintage la farà da padrone presto o tardi come sostiene da tempo la guru assoluta Anna Wintour, mitica direttrice di Vogue america che sostiene che i brand dovranno mostrare le loro credenziali ecologiche.

Sembra quasi un portare l’acqua al proprio mulino ma quello che sostengono i rappresentati dei più importanti brand in passerella è che una prima attenzione è quella di acquistare capi di valore che sono garanzia di durata nel tempo e quindi ci fanno evitare lo spreco continuo dei capi low cost che usiamo e gettiamo spesso senza pensare all’impatto che ha questo modo di fare sull’ambiente.

Il mercato dell’ abbigliamento vintage pare aumenterà notevolmente senza contare i prodotti in cotone organico e vegano. L’invito è quello di essere consumatori attenti non solo dal punto di vista economico come molti fanno ma a pensare a chi, realmente, pagherà le conseguenze di quelle che, finora, sono state scelte scellerate. 

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