Maison Finzi: nasce l’ultimo abito della casa di moda cancellata dal nazifascismo

Un bozzetto ritrovato, al quale è stata data una seconda vita: è l’abito realizzato da una studentessa per ricordare la memoria della casa di alta moda ebraica cancellata dal nazifascismo.

Maison Finzi: nasce l’ultimo abito della casa di moda cancellata dal nazifascismo

E’ un vestito elegantissimo che, dopo essere rimasto intrappolato nel suo bozzetto per decenni, ha finalmente visto la luce. Il progetto, che prende il nome de Il Filo Spezzato, è portato avanti dagli studenti del master IED in Fashion Design di Milano, e racconta la vita di Guglielmo ed Edgardo Finzi, due nomi noti nella Milano bene dei primi del Novecento per le loro creazioni di alta moda.

Guglielmo, Willam, Finzi nasceva il 28 luglio del 1900, il fratello Edgardo invece era nato nel 1897, figli di Carlo, titolare della casa d’Alta Moda Maison Finzi. Guglielmo venne arrestato a Barzio il 10 maggio 1944 e portato successivamente in carcere a Como. Da qui, il 2 agosto 1944, venne poi deportato a Fossoli e, dopo ancora, ad Auschwitz. Esso decederà dopo l’ultimo trasferimento a Mauthausen, il 7 febbraio 1945. Edgardo, probabilmente sottovalutando le tremende conseguenze delle leggi razziali continuò la sua vita nell’appartamento di via Filippino Lippi, con la moglie e il figlio. Verrà prelevato il 26 agosto 1944 e, gravemente malato, esalerà il suo ultimo respiro in ospedale il 23 maggio 1945.

I due fratelli sarebbero stati gli eredi della Maison Finzi, che ha cessato di esistere per conseguenza delle leggi razziali create dal regime fascista ed impedirono a questa famiglia di origine ebraica di proseguire la sua attività conosciuta e stimata dall’elite italiana. La memoria per la rinomata famiglia passa ora attraverso un abito, del quale è stato ritrovato un bozzetto appartenente all’atelier.

Il Direttore dello IED di Milano, Danilo Venturi, ha dichiarato: “Design e moda sono molto più che estetica: possono essere un atto di responsabilità sociale“. In onore di questa iniziativa, dieci studenti del master IED in Fashion Design avrebbero iniziato a rendere omaggio alla memoria di Maison Finzi, realizzando un abito di un bozzetto risalente al primo Novecento; esso sarebbe stato ritrovato negli archivi della Biblioteca.

Tra dieci diverse interpretazioni presentate dai designer, l’abito scelto appartiene al progetto di Silvia Marsano, studentessa 24enne di Garbagnate Milanese. Esso verrà poi indossato dalla Presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi durante la cerimonia di consegna delle Benemerenze Civiche che su terrà in data 7 dicembre al Teatro Dal Verme. 

La studentessa, che ha realizzato l’abito in taffetà bordeaux, utilizzando una decina di metri di tessuto recuperato da residui di un negozio milanese, ha affermato: “Credo che il design abbia, tra i suoi vari compiti, anche quello di contribuire a veicolare una storia, un’emozione“. Continua, spiegando la sua opera: “Sono partita da una fase di ricerca sulla casa di moda e sull’epoca in cui ha operato. Nell’approcciare il progetto mi sono soffermata soprattutto sulle pieghe dell’abito originale“; queste, infatti, sono state riportate sul vestito in forma di plissé, con vistosi drappeggi del tessuto che ricordano una silhouette anni ’20.

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