Prada di nuovo al centro di polemiche per uno spot dal significato frainteso. Miu Miu, la famosa casa di moda italiana appartenente al gruppo Prada fondata nel 1993, è stata costretta da parte dell’ASA (Advertising Standards Authority) a ritirare lo spot pubblicitario per la primavera-estate 2015.
Lo spot aveva per protagonista una modella dai tratti ancora da bambina, vestita però come una donna adulta e fotografata in pose ambigue e provocanti. Lo spot, di durata piuttosto breve, è stato realizzato in modo tale da dare al pubblico la sensazione di spiare attraverso una porta tre stanze che creano una storia a più dimensioni.
Il motivo che ha spinto l’Autorità a questa decisione è il seguente: l’aver “trasformato una bambina in un oggetto sessuale“. L’Advertising Standards Authority si è infatti giustificata affermando che la modella, Mia Goth, sebbene in realtà abbia già 22 anni, ha un aspetto troppo giovanile e i vestiti eccessivamente larghi indossati durante lo spot e il make-up leggero inducono a pensare che abbia meno di 16 anni.
L’ASA, relativamente alla modella dello spot di Prada, ha dichiarato: “La sua bocca socchiusa e il lenzuolo stropicciato rafforzano l’impressione che la sua posa sia concepita per essere sessualmente evocativa. Abbiamo considerato la sua apparenza giovanile, insieme alla sua posa. Sembra che lo spot trasformi la bambina in un oggetto sessuale. Abbiamo dunque invitato Prada a non realizzare in futuro pubblicità inappropriate”.
Le opinioni dell’ASA si possono condividere o no ma di fatto non si possono cambiare. L’ASA è infatti stata ferma nella sua decisione e a nulla sono valse la replica di Prada che ha detto di “non voler in nessun modo far passare un messaggio sessuale”, la difesa dell’autorevole rivista Vogue UK che, oltre a sottolineare l’assenza di lamentele da parte del pubblico, ha inoltre definito la pubblicità “sofisticata e diretta ad un pubblico educato ad apprezzare la fotografia”.
In realtà non è la prima volta che Prada ha problemi con l’ASA: nel 2011 infatti l’Asa aveva imposto a Prada il ritiro di un’altra pubblicità, in cui la protagonista era l’attrice, allora quattordicenne, Hailee Steinfeld, ripresa mentre piangeva vicino a dei binari di un treno. Prada, in questa occasione, venne invece accusata di mostrare i giovani in situazioni pericolose, per il passaggio eventuale del treno, e di poter indurre nel pubblico l’idea che la ragazza stia per compiere un suicidio premeditato.