E’ stato calcolato che quest’anno, gli italiani riserveranno 250 euro a famiglia per fare compere in periodo di saldi invernali e un capo su tre sarà acquistato online, mercato che quest’anno ha fatto cifre da record per i regali di Natale. I saldi di questa stagione sono sicuramente attesissimi ma bisogna stare attenti alle fregature.
Per prima cosa (e prima di entrare nei negozi) sarebbe meglio fare una lista delle cose che ci interessano davvero e fissare il budget per evitare di comprare capi che, seppur pagati poco, siamo sicuri che non useremo mai oppure che già avevamo o di cui non avevamo proprio bisogno. Ancora meglio e più veloce è il metodo di compilare online la “lista dei desideri” in modo da tenere sempre in vista la foto del prodotto e il prezzo.
Sicuramente tutti sono a conoscenza del fatto che, alcuni negozi, per mettere un capo in saldo potrebbero alzare notevolmente il prezzo di partenza per riportarlo “scontato” a quello che aveva prima dell’inizio dei saldi invernali. Quindi per difendersi da questa tattica bisogna ben tenere a mente o segnarsi i prezzi dei capi che vogliamo assolutamente accaparrarci per verificare che siano effettivamente in saldo.
Una delle fregature più temute è quella di acquistare pezzi contraffatti anche con marchi molto simili all’originale e che solo un occhio espertissimo potrebbe identificare a prima vista. Diffidate dunque dagli sconti oltre il 50% in quanto è improbabile che il negoziante stia vendendo sottocosto ed invece può trattarsi di capi delle vecchie collezioni o, appunto, contraffatti.
A proposito di capi vecchie collezioni, per definirsi “merce in saldo” deve trattarsi di capi della stagione che sta per finire e non rimanenze di magazzino di stagioni vecchie di anni, per questo bisogna diffidare dai negozi che erano semi vuoti prima dei saldi e adesso si ritrovano pieni di merce e, magari, anche con assortimenti di taglie e colori di ogni tipo.
Altra dritta molto conosciuta è quella di girare quanti più negozi possibili per non pentirsi di aver acquistato capi che in altri negozi erano venduti a prezzo più basso e, visto che al giorno d’oggi tutti abbiamo un smartphone e una connessione ad internet (oppure possiamo utilizzare quella di negozi e centri commerciali), è sempre meglio controllare i prezzi online per orientarsi prima dell’acquisto.
Non è assolutamente vero che la merce in saldo non può essere cambiata anche se il negoziante lo afferma in cartelloni a caratteri cubitali. Quindi conservate sempre lo scontrino e le etichette in quanto il negoziante è obbligato a cambiare l’articolo grazie al D.Lgs. n. 24/2002 anche entro due mesi dalla data in cui abbiamo scoperto un difetto; il rimborso avviene tramite il cambio di merce, ma se quel capo è stato esaurito il negoziante è tenuto alla restituzione di contanti o al rilascio di buono da spendere nello stesso negozio. Inoltre, è un diritto del cliente provare i capi d’abbigliamento, quindi diffidate da quei negozianti che non permettono di indossare alcuni capi e, inoltre, non fidatevi di quelli che non permettono di pagare i capi in saldo con bancomat e carte di credito anche se lo prevedono come metodo di pagamento per il resto della merce anche perchè, dal 2014, è obbligatorio accettare pagamenti con il bancomat per cifre superiori a 30 euro e, soprattutto, senza rincari.
Sempre secondo la legge (Dlg n. 114/98), il prezzo deve essere esposto “in modo chiaro e ben leggibile” e sul cartellino deve esserci sia il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo scontato. Non fidatevi dei negozi che hanno le vetrine ricoperte da cartelloni che non permettono di vedere la merce esposta e da quei negozi che non hanno reparti separati per la merce nuova e quella in saldo.