Che la polemica non sarebbe terminata in tempi brevi, era decisamente nell’aria e così, anche Bertelli, imprenditore di Prada, torna sul servizio andato in onda su Rai3 lo scorso 2 novembre, durante il Milano Global Fashion Summit, definendo la giornalista di Report una “stupida”.
Tra i due, tra l’altro, è risaputo che non corra buon sangue dopo un servizio risalente al 2009 di Report, nel quale lo stesso imprenditore veniva messo alla “gogna mediatica” in merito alla produzione di borse e accessori di lusso che, nonostante l’etichetta Made in Italy, e nonostante i prezzi di mercato decisamente alti in cui venivano rivenduti, erano in realtà fatti con materiali di non buona qualità e portati all’estero per risparmiare sulla manodopera. In seguito a quel servizio ci fu anche una inchiesta giudiziaria, visto che Bertelli aveva appunto denunciato la giornalista, e il tutto fu concluso a favore di quest’ultima, visto che riuscì a dimostrare che le notizie e le informazioni riportate nel servizio erano assolutamente veritiere.
A quanto pare quindi, le vecchie ruggini non si sono ancora cancellate e così Bertelli coglie l’occasione per far arrivare la sua “solidarietà” alla Moncler, che in seguito al servizio di Report, ha avuto in crollo in borsa attestato quasi al 5%.
In tale servizio venivano messe in luce le sevizie a cui le oche erano sottoposte per la creazione dei giacconi e soprattutto come, anche in questo caso, i costi di materiale e di materia prima, erano decisamente molto molto bassi e di scarsa qualità, a dispetto dei prezzi alti a cui vengono venduti i giacconi della stessa Moncler.
Nella sua diatriba, Bertelli considera la Gabianelli, oltre che stupida, anche ancorata ad idee di 30 anni fa, visto che lui, a quanto pare, non ci trova nulla di strano o di “condannabile” negli atteggiamenti di queste aziende che non mostrano nessun rispetto per la vita animale; non solo, nonostante costi e qualità molto basse, vendono poi i loro prodotti a prezzi sproporzionati, fregiandosi di un Made in Italy che in realtà non esiste, perché la manodopera viene molto spesso svolta dai paesi dell’Est.