Lo Xiaomi Qin C23, uno smartphone di fascia economica appartenente all’ecosistema del colosso cinese Xiaomi, ha fatto un’apparizione piuttosto discreta su AliExpress, tanto che in molti si sono accorti solo ora della sua esistenza. Questo dispositivo, atteso da circa un anno, sembra essere stato annunciato in sordina, e le informazioni al riguardo sono rimaste confinate nel mercato cinese, senza mai raggiungere pienamente il pubblico globale. Adesso, con appena 10 unità disponibili alla modesta cifra di 17.000 rubli (circa 160 euro), il Qin C23 è finalmente in vendita, ma la domanda rimane: vale davvero la pena acquistarlo?
Il Qin C23 è caratterizzato da una scheda tecnica che si colloca decisamente nella fascia bassa del mercato. Equipaggiato con un chipset Unisoc T606, lo smartphone riesce a ottenere circa 270.000 punti su AnTuTu, un risultato modesto che lo posiziona come un dispositivo adatto principalmente a utenti con esigenze di base. Accanto a questo chip troviamo 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, una combinazione accettabile per l’uso quotidiano ma senza grandi pretese. Un aspetto incerto riguarda la presenza del supporto per schede di memoria esterne: non ci sono informazioni chiare a riguardo, e persino Google e Baidu sembrano restii a fornire dati specifici. Tuttavia, con uno storage da 128 GB, lo spazio per foto, video e app potrebbe essere sufficiente per chi non ha esigenze elevate.
Lo schermo del Qin C23 misura 6,51 pollici con una risoluzione di 720×1600 pixel, una densità di circa 270 ppi. Si tratta di un pannello S-IPS che, seppur di dimensioni adeguate per l’uso quotidiano, presenta una risoluzione piuttosto bassa rispetto agli standard moderni. Non ci sono dettagli particolarmente degni di nota sullo schermo, né in termini di frequenza di aggiornamento (60 Hz), né di qualità visiva, ma potrebbe comunque risultare sufficiente per chi utilizza il telefono principalmente per chiamate, messaggi e navigazione web. Il comparto fotografico è estremamente spartano: una fotocamera posteriore da 5 MP e una frontale da 2 MP. In un’epoca in cui anche gli smartphone economici vantano sensori da 12 MP o superiori, il Qin C23 non sembra destinato a impressionare gli appassionati di fotografia. È chiaro che Xiaomi ha scelto di non puntare sul comparto fotografico per questo dispositivo, rivolgendosi piuttosto a utenti che vedono la fotocamera come una funzione accessoria e non una priorità.
Uno degli aspetti più deludenti del Qin C23 è la sua batteria da 4.000 mAh. Anche se per uno smartphone con queste specifiche potrebbe essere sufficiente a garantire un’intera giornata di utilizzo, il supporto alla ricarica rapida è limitato a soli 10 W, il che significa che il tempo necessario per una ricarica completa sarà piuttosto lungo.
Al giorno d’oggi, anche i telefoni economici tendono a offrire ricariche più rapide, e l’assenza di questa funzionalità potrebbe scoraggiare alcuni potenziali acquirenti. Dal punto di vista della connettività, il Qin C23 supporta le principali bande LTE necessarie per l’uso globale, il che lo rende un’opzione interessante per chi cerca uno smartphone economico da utilizzare in diverse parti del mondo. Tuttavia, non è chiaro se il dispositivo sia dotato di funzionalità come il sensore di impronte digitali o il modulo NFC, che stanno diventando sempre più comuni anche nella fascia bassa del mercato. Una delle maggiori limitazioni del Qin C23 è il sistema operativo. Lo smartphone esce dalla fabbrica con Android 12, una versione già superata da Android 14 al momento della sua commercializzazione. Per chi è abituato ad avere sempre le ultime funzionalità e patch di sicurezza, questa scelta potrebbe rappresentare un grosso svantaggio.