Samsung ed Apple: sugli smartphone flessibili il prossimo confronto

Nonostante gli attuali top di gamma di Seoul e Cupertino siano già molto innovativi ed interessanti, sembra che Samsung ed Apple - in futuro - potrebbero sfidarsi su un nuovo terreno della tecnologia mobile: quello degli smartphone flessibili. Ecco perchè!

Samsung ed Apple: sugli smartphone flessibili il prossimo confronto

Samsung ed Apple hanno molto da farsi perdonare dai rispettivi fan. Nel caso della casa coreana, il flop del bombphone 7 è ancora vivo nella memoria di tutti, mentre – per Cupertino – aver perso lo scettro dell’innovazione – che deteneva da anni – non è stato un bel risveglio. Ebbene, secondo gli ultimi brevetti depositati, il prossimo terreno di scontro tra Samsung ed Apple potrebbe essere proprio quello, molto avveniristico, degli smartphone pieghevoli.

Samsung, non è un mistero, da tempo si sta dedicando all’ipotesi di uno smartphone pieghevole, tanto che circola anche il nome del device in questione, “Galaxy X“: in diverse fiere, poi, la casa di Seoul ha mostrato, spesso e volentieri, display in grado di flettersi completamente, persino a cilindro. A quanto pare, l’interesse di tale azienda per il settore non è mai venuto meno: in queste ore, infatti, è giunta notizia del deposito di 2 brevetti – proprio in carico a Samsung – che riguarderebbero metodologie per ottenere dei device pieghevoli. 

Nel primo caso, il brevetto – rilasciato dallo United States Patent and Trademark Office (ufficio che tutela la proprietà intellettuale negli States) – parla di un telefono, dotato di struttura a conchiglia (“clamshell”), con la parte frontale occupata dal display in grado di piegarsi in virtù di un meccanismo simile a quello visto all’opera sul Surface Book della Microsoft: l’unico inconveniente, in questo caso, sarebbe rappresentato dal leggero spazio che, con le 2 parti piegate ma non pienamente sovrapposte, si genererebbe all’altezza della piegatura. In compenso, sembra che – anche così piegato – il display sia pienamente funzionante: in questo modo, “aperto”, potrebbe esser usato per fruire di filmati, o per usare il multitasking, mentre, “piegato”, se ne potrebbe sfruttare una porzione per mostrare le notifiche e l’ora.

Nel caso del secondo brevetto, sempre rilasciato a Samsung dall’Ente di cui sopra, anche se qualche giorno dopo (il 21 Novembre), verrebbe affrontato uno dei grandi problemi dei device pieghevoli, ovvero il meccanismo di flessione del fragile display. La soluzione, prospettata in base alla documentazione ivi allegata, è basata su 2 strati di elettrodi intervallati da un diaframma costituito da un elastomero dielettrico, flessibile e resistente al calore: con una leggera tensione da parte di una sola mano, si otterrebbe la flessione del device che, a questo punto, sarebbe in grado di piegarsi, resistendo allo stress della sollecitazione, senza rompersi o subire lesioni. 

Quale che sia la tecnologia del relativo display, pieghevole o flessibile, diversi rumors ipotizzano che il device in questione, ovvero il Galaxy X, accreditato per il venturo 2017, possa avere una risoluzione FullHD, o 4K, ed un comparto logico da top di gamma: il processore potrebbe essere un Qualcomm, ovvero lo Snapdragon 830, o un proprietario Exynos 8995, mentre la RAM dovrebbe oscillare tra i 4 ed i 6 GB (accreditati anche per il Galaxy S8). Lo storage punterebbe su 64 GB, verosimilmente espandibili grazie all’apposito slot e, in tema di sistema operativo, sarebbe implementato Android Nougat 7.0.

Passando ad Apple, infine, sembra che anche Cupertino si sia interessata all’ipotesi di un device flessibile, ipotizzabile come “Iphone Flex“: in questo caso, i temerari colleghi di PatentlyApple avrebbero scovato il recente deposito, sempre presso l’ufficio brevetti USA, di ben 39 brevetti e marchi a firma Apple relativi ad un “foldable” smartphone, ovvero un telefono in grado di piegarsi, per essere messo in tasca come un portafoglio, o agganciato ai pantaloni, come fosse un portachiavi.

Documentazione alla mano, un tale risultato sarebbe ottenuto grazie all’impiego di display OLED flessibili contornati di una speciale griglia metallica che ne garantirebbe resistenza e compattezza, mentre spetterebbe ad una cerniera – costituita da nitinol (nichel e titanio), o da un polimero ugualmente flessibile – il compito di flettere il device nella configurazione chiusa “faccia a faccia”. Per l’iPhone Flex si parla, come timing, di fine 2017, anche se è più probabile che i partner di Apple siano pronti – produttivamente parlando – solo per il 2018

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