Oppo, leader della tecnologia di ricarica rapida sin da 2014, quando creò la soluzione proprietaria VOOC, a poche ore dall’annuncio dello spin-off iQOO, e in anticipo rispetto alla “cugina” Realme, ha ufficializzato diverse novità in tema di ricarica accelerata, forte anche dei circa 2.800 brevetti presentati il mese scorso.
La prima novità in tale ambito si è sostanziata nella tecnologia Flash Charge da 125W: quest’ultima, compatibile col Power Delivery (PD, da 65W) e il Programmable Power Supply (PPS, da 125W), oltre che con le precedenti soluzioni interne VOOC e SuperVOOC, assicura di caricare del 41% in 5 minuti una batteria da 4.000 mAh, rallentando un po’ in seguito, onde completare in sicurezza il restante 59% in 15 minuti, per un totale di 20 minuti, mantenendo – presidiati da 10 sensori – le temperature della batteria sempre sotto i 40°.
Nel riuscire in ciò, la batteria dello smartphone, sempre a due celle, prevederà un’architettura a 6 schede a 6 vie, per le 3 pompe di ricarica altoefficientate (98%) in grado di irradiare energia alla potenza di 12.5 A in quella che sarà una batteria di maggior qualità, con classificazione C raddoppiata a 6°, a testimonianza di una maggiorata capacità di reggere il surriscaldamento derivato dall’esposizione prolungata alla corrente continua.
Oltre alla soluzione Flash Charge da 125W, quasi il doppio dell’attuale SuperVOOC da 65W, Oppo ha inteso superarsi, per il futuro, anche nella ricarica wireless, già oggi velocizzata grazie al Warp Charge 30 della sorella maggiore OnePlus: ciò avverrà grazie alla tecnologia AirVOOC da 65W che, nel caso specifico, promette di caricare 4.000 mAh di batteria entro massimo mezzora.
Anche nella fattispecie in questione, si tratta di un risultato che ha richiesto la riprogettazione di un supporto hardware: la dock (compatibile con lo standard Qi) di ricarica del costruttore adopera un sistema a doppia bobina (di conseguenza da prevedere anche nello smartphone da caricare, visto che al momento tali performance non si raggiungono in corrispondenza di una sola bobina), con materiali che smaltiscono bene il calore (es. una lastra di vetro per lo stand e dei refrigeratori a semiconduttore in auge negli eSport) e l’applicazione di una ventolina sul fondo (da cui viene espulsa l’aria risucchiata dall’alto).
Infine, Oppo ha presentato anche due mini-power bank High-power ultra-small con accumulatori GaN (nitruro di gallio), rispettivamente da 50 e 110W. Nel primo modello (SuperVOOC da 50W), già pronto per il commercio e capace di caricare anche tablet e notebook, grazie all’ampio range di protocolli supportati (PD da 27W, PPS da 50W, VOOC proprietario), a stupire sono le dimensioni (10.5 mm di spessore, per 60 grammi), paragonabile a quelle di un portabiglietti da visiva. Nel secondo modello (mini-flash charger da 110W), per lo più prototipale, e in quanto tale non molto dettagliato, l’ingombro è comunque assimilabile a quello d’una powerbank da 18W.