Dopo diversi mesi di indiscrezioni, alimentate ad arte su Weibo (con 100 milioni di lettori), il brand cinese Meizu ha svelato i top gamma Meizu 18 e Meizu 18 Pro che, rispetto alla maggior parte dei rivali, propongono una diarchia con due modelli molto simili, animati dalla nuova interfaccia Flyme OS 9.
Meizu 18 (più portable e maneggevole, 152,4 x 69,2 x 8,18 mm, per 162 grammi, bianco, viola, blu) e Meizu 18 Pro (162,5 x 73 x 8,1 mm, per 189 grammi, bianco, blu, grigio) impiegano un display Super AMOLED (il Samsung E4) con design micro-arc risoluto in QHD+ (3200 x 1440 pixel), abilitato all’HDR10+, con il 100% di copertura sulla scala DCI-P3, ideale per il gaming (120 Hz di refresh rate, 240 Hz di campionamento del tocco), con 420 nits di luminosità (800 globale) che arrivano a 1.300 di picco, regolabili secondo 4.096 livelli, certificazione SGS contro l’emissione di luce blu, e colori sempre nitidi grazie all’adattamento automatico alla temperatura del colore ambientale. Trattandosi di AMOLED, è presente lo scanner under-display (di tipo ultrasonico) per le impronte digitali, mBack 2: nel Meizu 18 la diagonale è però di 6.23 pollici (563 PPI), mentre nel Meizu 18 Pro arriva a 6.7 pollici.
Nel foro centrale di ambedue i modelli è presenta una selficamera, da 20 megapixel (f/2.2) nel Meizu 18 e da 44 megapixel (f/2.4, Samsung GH1) nel Meizu 18 Pro che, oltre a gestire il Face Unlock, supporta il soft flash, e la super modalità notturna: il retro propone, in un bumper rettangolare, a L col Flash LED, una multi-camera.
Quest’ultima, tripla nel Meizu 18, propone un sensore da 64 (principale, Sony IMX682, 26 mm di lunghezza focale, diaframma aperto a f/1.6), 16 (ultra grandangolo a 122°, Samsung S5K3P9SX, f/2.2, 15 mm), e 8 (teleobiettivo con zoom ottico 3x, OV08A10, f/2.4, 79 mm) megapixel.
Nel Meizu 18 Pro, che di sensori posteriori ne ha 4, ne è presente uno da 50 (principale Samsung GN1, stabilizzazione Ultra SMA OIS realizzata con l’impiego di una lega metallica a memoria di forma, f/1.9, pixel da 1.4 micron, 7 lenti), uno da 32 (macro da 2 cm – grandangolo a 130°, Sony IMX616, f/2.2), uno da 8 megapixel (stesso teleobiettivo del modello base), e uno ToF (0.3 megapixel, f/1.4) per la profondità negli effetti 3D. A migliorare scatti e video concorrono una modalità super notturna nei video, un riconoscimento delle scene notturne DarkVision, e la modalità Pure Fusion: il coinvolgimento multimediale si completa con il motorino tattile lineare mEngine 4.0 (migliorato del 26%, più grande lungo l’asse X) e una coppia di altoparlanti stereo (1012 e 1216 lineare).
In termini elaborativi, Meizu 18 e Meizu 18 Pro, protetti dai bollenti spiriti grazie a un sistema di dissipazione a liquido con ampia vapor chamber, propongono il processore octacore (2.84 GHz) Snapdragon 888 affiancato dalla di lui GPU Adreno 660, con RAM LPPD5 (max 12 GB) e storage UFS 2.1 (max 256 GB): nello specifico, dall’8 Marzo sarà possibile acquistare il Meizu 18 da 8 + 128 GB a 4.399 yuan (563 euro), quello da 8 + 256 GB a 4699 yuan (601 euro), con quella da 12+256 GB che richiederà 4.999 yuan (640 euro). Parte da 4.999 yuan la variante base da 8+128 GB del Meizu 18 Pro, mentre ne richiede 5.499 yuan (702 euro) quella da 8+256 e 5.999 yuan (766 euro) quella top da 12+256 GB.
La batteria del Meizu 18, da 4.000 mAh, beneficia della ricarica rapida Super mCharge da 36W, con supporto al Quick Charge 3+ mentre, nel Meizu 18 Pro, migliora come capienza, 4.500 mAh, e velocità di ricarica, col Super mCharge che si spinge (anche in wireless) a 40W, senza contare il supporto al Quick Charge 4+ ed alla ricarica wireless inversa da 10 watt.
Tra le connettività non mancano l’NFC (es. per aprire le auto Xiaopeng, per pagare via Meizu Pay, o con funzione di carta d’identità digitale eID), il Bluetooth 5.2, il Dual SIM, il Wi-Fi 6E, il 4 e 5G (standalone e non, 5G mmWave e Sub-6 GHz), la microUSB Type-C, il GPS (Glonass) mentre, come accennato, il sistema operativo, Android 11, beneficia dell’interfaccia Flyme OS ora 9, con un nuovo centro notifiche, maggiore attenzione ai dati degli utenti chiesti dalle varie app, gesture mBack supportate dall’area sensibile alla pressione nel display, e il pacchetto OneMind 5.0 (miglioramento AI delle prestazioni della CPU, delle performance nei giochi, in base alle interazioni con l’utente).