Non v’è dubbio che l’iPhone X sia stato davvero il melafonino più atteso della recente storia di Apple: tuttavia, diversi analisti, nelle scorse settimane, si sono interrogati sulla sua reale capacità di spingere le vendite di Cupertino, e su come potrà essere eventualmente sostituito nella line-up del 2018.
Contrariamente alle attese, l’iPhone X non sembra destinato a vendere molto, in questo 2018. Nicolas Baratte, della banca d’affari CLSA, in una nota ai suoi investitori, ha spiegato che chi voleva un iPhone X, anche a fronte dei volumi iniziali limitati, lo ha già acquistato. L’unico impulso alle vendite potrebbe giungere o da un taglio del suo prezzo che, però, andrebbe a detrimento dei modelli del 2018, destinati a raccoglierne diverse feature, anche estetiche, o nel varo di un modello economico nel roster del prossimo Settembre.
Anche Ming-Chi Kuo, della società di analisi KGI Securities, ha presentato fosche previsioni sull’iPhone X, spiegando che il melafonino del decennale, cui viene imputato di avere meno spazio visivo dell’iPhone 8 Plus (per via del notch), nel Q1 del 2018 venderà solo 18 milioni di unità e, nel trimestre successivo, altri 13 milioni, totalizzando – a fine anno – 62 milioni di esemplari venduti, decisamente al di sotto degli 80 milioni preventivati, ma più che sufficienti per imporre la fine del ciclo di vita del device già a metà anno.
In ogni caso, sia le conclusioni di Baratte che di Kuo convergono su un punto. Appena dopo l’estate, Apple metterà in campo 3 nuovi melafonini, tutti simili dal punto di vista estetico, con bordi quasi invisibili su 3 lati ed il notch in alto: di questi, due monteranno display OLED (per alcuni prodotti tutti da Samsung, per altri anche da Sharp, Japan Display, ed LG, che si concentrerebbe sui polliciaggi più ampi), da 5.8 e 6.5 pollici nella variante Plus, mentre – su un piano più basso – si porrà una sorta di iPhone più “economico”.
Quest’ultimo, con lo stesso design dell’iPhone X, dovrebbe costare 700-800 euro, e totalizzare il 50% di vendite dei venturi melafonini, grazie ad una serie di compromessi non da poco: il display, inserito entro cornici ampie appena 0.5 mm, sarebbe solo LCD, anche se il pannello da 6.1 pollici prodotto da LG (o da Japan Display, secondo il portale nipponico Macotakara), sarebbe un “Full Active” con rapporto di forma a 18:9 e risoluzione pari a 2160×1080 pixel (con una densità cromatica di 395 PPI per il Commercial Times di Taiwan, e di 320-330 PPI per KGI Securities). Inoltre, non dovrebbe esservi il 3D Touch (al contrario di quanto ipotizzato sempre da Macotakara, che ne attribuisce la produzione a TPK Holding e General Interface Solution) e – quanto a fotocamere – ne esibirebbe una sola sul retro, comunque idoneo alla ricarica wireless.
All’interno della scocca, caratterizzata di nuovo da un perimetro laterale in alluminio, 3 GB di memoria RAM sarebbero collocati su una scheda madre di tipo tradizionale, che lascerebbe prevedere l’impiego di una comune batteria rettangolare. In compenso, vi sarà sicuramente la True Deph Camera, la cui produzione (almeno per quel che concerne l’illuminatore del viso ed il proiettore di punti) – su tutti i venturi iPhone, ma anche sui nuovi iPad Pro – potrebbe venire affidata, secondo un’indiscrezione della rivista economica The Investor, ad LG Innotek, una divisione di LG in cui Cupertino potrebbe investire 820 milioni di dollari per l’ampliamento degli stabilimenti.
Sempre a proposito della True Depth Camera, si è pronunciato anche il quotidiano asiatico ETNews che, sulla base di fonti produttive locali, ha spiegato come Apple starebbe lavorando, quanto meno a partire dal 2019, a un iPhone quanto più possibile tutto display tramite un compattamento dello sgradito notch superiore, ottenuto grazie all’inclusione delle funzionalità di FaceID nella fotocamera anteriore, in virtù di un rimpicciolimento e di una rivoluzione proprio della componenti della TD Camera.
Le restanti specifiche oggetto di rumors, quando mancano ancora tanti mesi al varo degli iPhone 2018 sono, per ora, ancora poche, e parlano di circuiti flessibili by LG Innotek per l’adozione di display curvi à la Samsung, di processori A12 ottimizzati ancor di più per la realtà aumentata, di una connettività wireless sino a 5 metri di distanza grazie al recente sistema della Energous, e di un modem per la connettività 5G.