Nonostante abbiano presentato i loro top di gamma da pochissimo tempo, Apple e Samsung sarebbero già al lavoro sulla prossima generazione dei rispettivi portabandiera telefonici: almeno a giudicare da quanto sta emergendo a proposito degli iPhone 2018, e dei Galaxy 9 e Note 9.
In merito ai nuovi iPhone, i primi rumors sembrano riguardare il comparto logico. La testata nipponica “Nikkei Asian Review”, in base ad una sua fonte, ha rivelato che Apple avrebbe già iniziato a lavorare sul processore A12, di nuovo in collaborazione con la taiwanese TSMC che, a quanto pare, sarà partner di Cupertino anche per i prossimi anni: l’azienda, infatti, ha comunicato che entro l’inizio del 2018, inizierà a produrre chip a 7 nanometri (forse l’erede dell’attuale A11 Bionic, in uso sugli iPhone 8 e X) e, entro il 2022, passerà a quelli a 3 nanometri, ai quali dedicherà – sempre sull’isola – un nuovo stabilimento, su una superficie di 50/80 ettari. Nel frattempo, Apple, che ha acquisito la divisione Nand/memorie di Toshiba, potrebbe iniziare a prodursi in casa i chip modem per i futuri iPhone, in modo da smarcarsi un po’ dalle forniture Intel e Qualcomm.
Sempre in tema di iPhone per l’anno 2018, ma in relazione al suo display, Apple continuerà a servirsi di Samsung per la fornitura degli OLED (già stilato un contratto per 100 milioni di pannelli a diodi organici entro Aprile) ma, a quest’ultima, affiancherà anche Sharp che, acquistata da Foxconn, dovrebbe iniziare le sue forniture nel 2019, quando i suoi investimenti (per 900 milioni di dollari) in stabilimenti e macchinari avranno iniziato a dare i loro frutti. Questo, però, riguarderà il nuovo iPhone della famiglia X: per i successori degli iPhone 8 e 8 Plus, il discorso sarà differente.
Per questi ultimi, Apple avrebbe deciso di mantenere l’LCD ma, con una novità che le permetterebbe di modernizzare il design di questi melafonini di corredo, attribuendo loro un’estetica da “bezel less” (privi di cornici): ciò potrebbe essere possibile – secondo il Wall Street Journal – ricorrendo alla tecnologia “Full Active LCD”, che permette sia di avere display curvi, che di ridurre le cornici a 0,5 mm, e aprirebbe la strada a monitor più grandi, magari da 6 pollici, secondo un’indiscrezione del Korea Herald, al netto di dimensioni generali del device comunque contenute. Nel caso tale ipotesi venisse confermata, la realtà pù indicata a fornire LCD di cotal tipo in ampi volumi produttivi potrebbe essere la Japan Display.
Nel display dei venturi iPhone potrebbe esservi, secondo un recente brevetto depositato da Apple (“Ultrasound-based force sensing and touch sensing”), un sensore TouchID a ultrasuoni in grado di emettere e rilevare tali impulsi a contatto con il dito dell’utente: essendo inserito – tramite un sistema di righe e colonne – nel monitor stesso, permetterebbe al melafonino di risparmiare spazio in termini di spessore.
Anche le fotocamere degli iPhone del 2018 dovrebbero essere potenziate e migliorate. Il portale DigiTimes, avvalendosi di fonti interne all’azienda, ha azzardato che i prossimi melafonini avranno fotocamere posteriori da 12 megapixel, grazie alla taiwanese Largan Precision che, dopo recenti investimenti, sarebbe in grado di sfornare 600 mila sensori al mese, integrandovi bassi focali, più lenti, e sensori 3D per il riconoscimento del volto: guarda caso proprio quello che Cupertino cerca.
Discorso diverso per la fotocamera frontale che, come già quest’anno, si evolverebbe guadagnando altre utili funzioni. Un recente brevetto depositato da Cupertino la vorrebbe abilitata a eseguire misurazioni mediche, tipo la pressione del sangue, la realizzazione di un elettrocardiogramma, la rilevazione della massa grassa corporea, in tandem con i sensori di luce e prossimità, ma anche con nuovi fotodiodi e sensori elettrici.
In merito ai prodotti Samsung, i Galaxy S9 sono stati – di recente – oggetto di un concept che evidenzierebbe un frontale tutto display, con un sensore di impronte sotto il monitor, che occulterebbe abilmente anche una doppia selfiecamera. Elementi che confermerebbero le attuali indiscrezioni in merito, per i due top gamma (model number SM-G960 per il Galaxy S9 e SM-G965 per l’S9 Plus, secondo SamMobile), che dovrebbero montare Infinity Display QHD+ da18:9 di aspect-ratio, doppia selficamera da 13 megapixel, doppia fotocamera posteriore da 18 megapixel, 6 GB di RAM e 128 GB di storage, Android Oreo 8.1 e una batteria da 3600 mAh ricaricata via USB Type-C. Per la presentazione, si fa l’ipotesi di fine Marzo 2018, snobbando ancora una volta il MWC.
Sul prossimo Note, invece, sono ancora pochi i rumors. Qualche giorno fa, il CEO di Samsung – DJ Koh – aveva dichiarato alla stampa che l’anno prossimo sarebbe arrivato il primo device flessibile dell’azienda, frutto del lavoro di diversi anni. Questo device potrebbe proprio essere un Note, tenuto conto che il responsabile della divisione mobile – Koh Dong-jin – in occasione dell’evento per il lancio in Sud Corea del Note 8, ha detto di attendersi un Note flessibile per l’anno venturo, problemi produttivi a parte.
Non è chiaro, comunque, che tipo di processori verranno adottati dai nuovi terminali Samsung. L’azienda di Seoul, infatti, ha avviato la produzione (forse in collaborazione con Globalfoundries) dei nuovi chip a 7nm Low Power Plus e, nel contempo, ha attivato una linea di produzione LPP a 11 nanometri, capace di produrre chip sia più piccoli (10%) che più performanti (del 15%) rispetto agli attuali 14nm LPP.