I nuovi melafonini, protagonisti dell’evento tenutosi allo Steve Jobs Theater dedicato al fondatore di Apple all’interno dell’Apple Park di Cupertino, sono da oggi realtà, rappresentati dagli iPhone 11, iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max, che vanno a raccogliere idealmente il testimone, rispettivamente, dagli iPhone XR, iPhone XS ed iPhone XS Max dello scorso anno.
Con i pulsanti laterali (compreso lo switch per silenziare le notifiche) leggermente rialzati, il posteriore dei nuovi iPhone è quello che reca maggiori sorprese, con il logo Apple spostato al centro, per una maggior distanza dall’inedito bumper squadrato e leggermente sporgente, posto in alto a sinistra, atto a contenere i sensori della multi-postcamera.
Il sensore principale (a sei lenti) della stessa, comune in tutti e tre i modelli, è da 12 megapixel (f/1.8, 26 mm di larghezza, 100% Focus Pixels, stabilizzazione ottica): gli iPhone Pro e Pro Max presentano anche un terzo sensore, da 12 megapixel, telescopico (6 lenti, zoom 0.5/1/2X, f/2.0, larghezza focale da 52 mm, apertura f/2,0, obiettivo a sei elementi, sempre Focus Pixel e stabilizzazione ottica), laddove il modello standard guadagna solo il secondo sensore, sempre da 12 megapixel, grandangolare (120°, 5 lenti, f/2.4, larghezza focale da 13 mm), per ampliare la visione di campo previo zoom out (includendovi più elementi).
Sarà possibile passare in modo naturale da un sensore all’altro, ma tutti i sensori fotografici potranno lavorare all’unisono, per foto e video: nel primo caso, si possono ottenere scatti più luminosi se eseguiti in ambienti poco luminosi (nuova Night Mode), sfruttare il machine learning per la nuova Smart HDR, e persino cambiare lo sfondo nelle modalità Ritratto (ora anche High-Key Mono). A iOS 13 rilasciato, l’app fotocamera beneficerà del font “SF Camera” e della funzione “Deep Fusion” che fonderà in un’unica istantanea più dettagliata e con meno rumore 4 foto preliminari realizzate prima di premere il pulsante di scatto, 4 foto in tempo reale ottenute alla pressione dello stesso, e 1 a lunga esposizione.
In tema di video, abilitate le riprese in 4K@60fps, l’ottenimento degli Slow Motion (120 FPS, anche frontalmente), si potrà sfruttare anche il sensore ultra wide, sia gradualmente, per creare effetti suggestivi, che all’istante. Nell’eventualità che ci si renda conto di voler girare un video nel mentre si sta scattando una foto, ricorrendo alla funzione Quick Take, rapido tocco e pressione persistente del tasto di scatto, verrà avviata all’istante la ripresa di un filmato. Lato audio, è da segnalare la presenza dell’audio immersivo garantito dal supporto al Dolby Atmos e la funzione Audio Zoom (registrazione dell’audio verso il punto in cui si zoomma).
Il frontale, invece, cambia poco, dominato dalla tacca resa trapezoidale per contenere tutti i sensori necessari ad abilitare il Face ID (velocizzato del 30% e capace di sbloccare il telefono anche se poggiato su una superficie piana, coprendo distanze ed angoli maggiori) nella TrueDepth camera, da 12 megapixel (f/1.8), ora più coinvolgente in virtù dell’esteso campo visuale.
Il display conferma i polliciaggi dei vecchi modelli, con 6.1 pollici (792 x 828 pixel) per l’iPhone 11, 5.8’’ (2436 x 1125 pixel) per l’11 Pro, e 6.5’’ (2688×1242 pixel, 458 PPI) per l’11 Pro Max. L’AMOLED rimane relegato agli iPhone di punta, 11 Pro e 11 Pro Max, con un monitor Super Retina XDR in cui il True Tone amplia il color gamut, accresce il contrasto (2.000.000:1) e la luminosità (1.200 nits), beneficiato dall’HDR e da un trattamento oleofobico, laddove per il modello basico è in auge un Liquid Retina LCD HD, ben definito (326 PPI) e luminoso (625 nits), con supporto alla scala colore P3.
Abbandonando le caratteristiche palesi a occhio nudo, i nuovi iPhone integrano, in uno chassis con finitura opaca, impermeabile IP68 (mezzora a 2 metri di profondità), un processore esacore A13 che, come la relativa GPU, è considerato il migliore, per potenza e velocità, al mondo in uno smartphone. Assieme a questi ultimi, accresciuti anche nell’efficienza, sono stati inseriti un chip Apple U1 (munito di tecnologia Ultra wideband) che supporterà meglio la funzione AirDrop permettendo al melafonino di migliorare la propria localizzazione nello spazio, un processore neurale perfezionato e, onde ottenere il record di 1.000 miliardi di calcoli per secondo, un nuovo machine learning accelerator.
Sempre a livello di componentistica interna, i tagli di storage sono, per tutti i modelli, da 64, 256 e 512 GB (senza taglio intermedio da 128 GB) mentre, quanto a connettività, risultano implementate il Wi-Fi ax (6, con antenne MIMO 2 x 2), il Bluetooth 5.0, e l’LTE Gigabit.
La batteria degli iPhone 11 è un altro elemento di distinzione: accresciuta grazie alla maggior efficienza processuale, prevede 5 ore extra a favore dell’11 Pro Max (3.500 mAh), 4 per l’11 Pro (3.190 mAh) ed 1 in più all’11 standard, e può beneficiare della ricarica rapida, a 18W, previo acquisto a parte di un caricatore dedicato.
In pre-ordine da venerdì 13 Settembre, con disponibilità effettiva dal 20, gli iPhone saranno ovviamente prezzati secondo le diverse pezzatura mnemoniche: l’iPhone 11 (150.9 x 75.7 x 8.3 mm, per 194 grammi, back cover in vetro e frame perimetrica in alluminio) potrà essere acquistato (nelle colorazioni viola, bianco, giallo, verde, product red, e nero) a 839 euro con 64 GB, a 889 con 256 GB, e a 100.9 euro con 512 GB.
Passando ai modelli premium per l’iPhone 11 Pro (144 x 71.4 x 8.1 mm, per 188 grammi, colorazioni bianco/argento, oro, grigio siderale, e midnight green) saranno da mettere in conto 1.189 euro per il modello da 64 GB, 1.359 per il 256 GB, e 1.589 per il 512 GB, mentre l’iPhone 11 Pro (158 x 77.8mm x 8.1 mm, per 226 grammi, previsto nelle nuance bianco/argento, oro, grigio siderale, e midnight green) richiederà 1.289 euro per la pezzatura base, 1.459 per quella intermedia, e 1.689 per quella di punta.