Nonostante il perdurare del ban trumpiano e le attuali difficoltà dettate dal coronavirus, Huawei non è venuta meno alla sua parola e, nel corso dell’evento streaming condotto dal CEO Richard Yu, ha presentato, dopo una carrellata sui progressi fotografici della gamma P, la nuova serie di top gamma Huawei P40, in versione standard, P40 Pro, e P40 Pro+, accomunati da un design Quad Edge che, in nome della comodità d’uso, mostra bordi curvi su tutti e 4 i lati del perimetro.
Huawei P40 (148.9 x 71.06 x 8.5 mm, per 175 grammi, nelle già note nuance Ice White, Deep Sea Blue, Black, e nelle nuove Blush Gold/Silver Frost.), nel contesto di uno chassis certificato IP53 quanto a impermeabilità, ha un display OLED da 6.1 pollici, risoluto a 2.340 x 1.200 pixel, con refresh rate a 60 HZ, ottima densità di pixel (431 PPI), aspetto panoramico a 19,8:9, e scanner biometrico sottostante dotato di un’area del 30% più estesa. Al display, per altro iscritto entro cornici così contenute da farlo quasi apparire più piccolo, spetta anche il compito, mediante la tecnologia “Acoustic Display”, di veicolare l’audio, ben direzionandolo nell’orecchio con piena tutela della privacy.
Il foro oblungo, in alto a sinistra, ospita una doppia fotocamera, in cui un sensore IR per la profondità/Bokeh (e per un più accurato Face Unlock) accompagna quello principale da 32 (f/2.2, HDR+) megapixel. Il retro propone, in questo modello, una triplice fotocamera, a L col relativo Flash LED: il sensore in alto è un telefoto (zoom ottico 3x non periscopico) da 8 (f/2.4, 80 mm, stabilizzazione ottica, Super Sensing per catturare maggiori dettagli e luce), quello intermedio è un Ultra Vision Wide da 50 (dimensionato a 1/1,28 pollici, f/1.9, filtro colore RYYB, 23 mm, con pixel binning per scatti iper dettagliati da 12 megapixel o a piena risoluzione seppur pesanti 10.2 MB), mentre quello in basso è un ultragrandangolare da 16 (f/2.2, 17 mm) megapixel. Assente il jack da 3.5 mm, in compenso i video vengo girati in 4K@60fps, tanto davanti quanto dietro, mentre l’intelligenza artificiale mette a disposizione (in verità dell’intera serie) diverse feature fotografiche utili: capace di rimuovere i riflessi dalle vetrine, o i passanti dai Ritratti, l’AI abilita la feature “Golden Snap” che riconosce immediatamente lo scatto migliore in una sequenza.
Dotato di Dual SIM col 5G (standalone e non, sub-6 GHz grazie al modem Balong 5000) appannaggio di una delle due numerazioni (nell’eventualità che si inseriscano due nanoSIM e non una sola con la NanoSD), e provvisto di una eSIM, lo Huawei P40 mette ai timoni di comando il processore octacore (2.86 GHz) Kirin 990, con 8 GB di RAM e 128 GB di storage ampliabile a 256 GB via NanoSD proprietaria. Lato connettività spiccano il Wi-Fi ax/6, il Bluetooth 5.0, il GPS (A-GPS, Galileo/Glonass, QZSS), il modulo NFC, ed una microUSB 3.1 Type-C con cui caricare rapidamente, a 22.5W, la batteria, da 3.800 mAh. Prezzato a 799.99 euro (dal 7 Aprile), Huawei P40 è out-of-the-box con Android 10 sotto interfaccia EMUI 10.1, naturalmente privo dei Google Services, ma con gli Huawei Mobile Services, App Gallery al posto del Play Store, TrovApp per reperire online quanto manca al market proprietario, Multi-Window, MeeTime per le videochiamate (sino al 1080p e con screensharing), Huawei Share per lo scambio file col PC, ed assistente vocale Celia.
Il fratello maggiore Huawei P40 Pro (158.2 x 72.6 x 8.95 mm, per 203 grammi) propone un display OLED sempre con scanner sottostante e audio via vibrazione del vetro, ma da 6.58 pollici, risoluto a 2640 x 1200 pixel, con refresh rate elevato a 90 Hz, e densità di pixel da vertice (475 PPI). Immutata la selfiecamera rispetto al P40 “liscio”, il P40 Pro si fa perdonare, dietro, con una quadrupla fotocamera: il sensore in alto è un Ultra Wide Cine da 40 (f/1.8, 18 mm, slow motion sino a 7680 fps, timelapse in 4K, Dual-View per scattare foto in tandem col sensore principale), quello successivo è il confermato Ultra Vision Wide da 50, mentre il terzo sensore è un periscopico (zoom ottico 5x) da 12 (f/3.4, 125 mm, stabilizzazione ottica, video 4K), lasciando spazio per il sensore ToF dedicato ad acquisire la profondità (utile anche per scansionare in 3D oggetti poi aggiunti alle foto). Da segnalare, stante la presenza di 3 microfoni (dietro, sopra, sotto), la feature per lo zoom audio, che focalizza la registrazione sonora sul soggetto dell’ingrandimento.
Confermato il processore Kirin 990, come pure la RAM da 8 GB, lo storage, espandibile, raddoppia passando a 256 GB: anche lato autonomia le cose migliorano notevolmente, con una batteria portata a 4.200 mAh, capace d’essere caricata rapidamente a ben 40W procedendo col cavo, ed alla stessa velocità, 40W, anche in modalità wireless. Meglio immunizzato contro le infiltrazioni di polveri e liquidi (stante la facoltà d’immergerlo per mezzora a un metro e mezzo di profondità), come da certificazione IP68, lo Huawei P40 Pro è prezzato (dal 7 Aprile) a 1.049 euro.
Infine, il coup de théâtre rappresentato dallo Huawei P40 Pro+, anteriormente uguale al Pro semplice, ma a dir poco differenziato sul retro. La coverback, redatta con la ceramica al posto del vetro, ospita una penta camera, quindi con 5 sensori: si parte sempre dal Ultra Wide Cine da 40 (18 mm, f/1.8) per proseguire con l’Ultra Vision Wide da 50 (RYYB, 23 mm, f/1.9, stabilizzato otticamente) megapixel: il periscopico (zoom ottico 10x) è da 8 (240 mm, f/4.4, anche qui con OIS) e chiude la prima colonna, mentre la seconda principia, sopra il sensore ToF, posto a sovrastare il Flash con sensore per la temperatura del colore, con un telescopico (3x) nuovamente da 8 (80 mm, f/2.4, sempre OIS) megapixel. Dotato di un setting mnemonico da 12+512 GB, Huawei P40 Pro+ sarà prezzato (da Giugno) a 1.399 euro.