Dopo alcuni annunci in tema di accessori per la realtà virtuale, la taiwanese HTC ritorna a cercare riscatto, da una situazione di mercato non facile, attraverso l’ennesimo smartphone entry level (a partire da circa 150 euro), rappresentato dal nuovo Wildfire E3, erede – sempre in Russia – del modello visto la scorsa estate.
HTC Wildfire E3 ha una scocca (165,7 x 76,57 x 9 mm, per 186 grammi) in policarbonato, nero o blu, con un po’ di mento sul davanti, dove il notch a goccia d’acqua permette comunque di raggiungere l’88% di screen-to-body al display, un LCD IPS da 6,517 pollici, risoluto in HD+ (385 PPI). La selfiecamera, da 13 megapixel (fuoco fisso, f/2.0, video a 720p), si occupa anche del face unlock.
Il secondo sistema di sicurezza, lo scanner per le impronte digitali, si trova dietro, in forma circolare, a misura di anulare/indice: poco più di lato, a sinistra, sono incolonnati 4 sensori fotografici, con la quadcamera che propone un sensore ultragrandangolare da 8 (fuoco fisso, f/2.2), uno principale da 13 (autofocus, f/2.0, video a 1080p), e due sensori secondari da 2 megapixel (f2.4), per macro e rilevamento della profondità.
Arriva dal 2018 il processore di bordo, l’octacore (2.0 GHz) MediaTek Helio P22 (alias MT6762), provvisto di GPU PowerVR GE8320, coadiuvato da un ammontare di 4 GB di RAM, nel mentre lo storage – da 64 o 128 GB – è espandibile via microSD (+ 128 GB extra).
Dimensionata a 4.000 mAh (sino a 400 ore di stand-by, 25 ore di riproduzione musicale, 20 ore di conversazione telefonica, 6 ore di video playing), la batteria, ricaricabile a 10W via microUSB Type-C, HTC Wildfire E3 propone diverse connettività, oltre al Wi-Fi ac/5 dual band, ed al Bluetooth 4.2, comprensive di GPS (Galileo e Glonass), jack da 3.5 mm per le cuffie cablate, doppia SIM, e connettività mobile 4G LTE. Il sistema operativo, infine, è sostanziato in Android 10.