Qualcomm e Apple continuano la battaglia a colpi di sentenze in tribunale. Le due società hanno stretto una collaborazione per anni, prima di arrivare al divorzio e ad accusarsi a vicenda. Secondo quanto riportato da Bloomberg, addirittura, sarebbero state aperte oltre 50 cause tra i vari tribunali sparsi nel mondo.
Dalla Germania giunge l’ultima sentenza definitiva che dà ragione a Qualcomm, ai danni di Apple: il tribunale di Monaco, infatti, ha deciso di sospendere le vendite degli iPhone 7 e 8 a seguito della richiesta da parte della società di processori. Logicamente, il divieto di importazione è limitato alla sola Germania.
Vendite iPhone 7 e 8: arriva l’accusa di violazione del brevetto
In pochi giorni, è la seconda sentenza che mette in difficoltà la Apple. Gli smartphone interessati dal divieto sono l’iPhone 7, 7 Plus, 8 e 8 Plus. Questi sarebbero i telefoni che violerebbero le proprietà intellettuali di Qualcomm, perché utilizzano la tecnologia che consente di risparmiare energia: l’amplificatore di potenza consente al dispositivo di utilizzare la potenza in modo più efficiente e di prolungare quindi la durata della batteria negli smartphone. Questa tecnologia sarebbe stata inventata da Qualcomm, e Apple l’avrebbe utilizzata senza consenso sui telefoni in cui la collaborazione era già terminata.
Dall’accusa, invece, sono esonerati gli iPhone X, e i modelli successivi. Apple presenterà ricorso perché si sente delusa dalla decisione presa dal tribunale. In Cina, invece, è successa una situazione analoga, seppur legata a una doppia violazione di brevetto, che riguarda una funzione legata alla modifica della fotografia e una legata allo swipe, ovvero la funzione legata al movimento con il dito dal basso verso l’alto.
L’inizio di questo procedimento risale al 2017, e anche in questo caso i modelli interessati sono sempre gli iPhone 7 e 8 (e i relativi Plus), ma in questo caso non si sa ancora quando sarà applicata la sanzione. Un eventuale divieto di vendita nel mercato cinese rappresentebbe un problema molto più grave rispetto a quanto successo in Germania perché la Cina è una delle fette più importanti per quanto riguarda le vendite di smartphone e tablet.