Com’è noto, Samsung – da un bel po’ – è concentrata sull’imminente varo del venturo Galaxy Note 8 che dovrà risollevare le sorti dei phablet di casa, e continuare il positivo trend di vendite intrapreso con i Galaxy S8: tuttavia, i grandi successi si costruiscono per tempo, guardando al futuro prima degli altri. Ecco, quindi, le ragioni dell’avvio dei lavori in merito al nuovo Galaxy S9, destinato ad arrivare solo il prossimo anno, sul conto del quale emergono interessanti indiscrezioni.
La prima cosa che ci si può chiedere, a fronte di un telefono che verrà presentato tra quasi un anno, è – molto banalmente – come sarà. A questa domanda ha provato a rispondere la redazione del portale coreano “The Bell”, secondo la quale Samsung sarebbe interessata a non compiere una nuova rivoluzione, ed a riproporre – anche sui nuovi Galaxy S9 – lo stesso design di quelli attuali. Ciò dovrebbe tradursi in due smartphone con le identiche forme e dimensioni degli attuali top gamma telefonici, e – in particolar modo – nell’adozione di Infinity Display (da 5.77 e 6.22 pollici, con aspect ratio 18,5:9) senza cornici laterali, senza tasto fisico Home, e con tecnologia “Sunflower”.
Come sarà il display in questione? Il sito sudcoreano di informazione tecnologica “ETnews” ha diffuso una sua ipotesi, sulla base di un’indiscrezione proveniente dagli stabilimenti produttivi di Tangjung della controllata Samsung Display: questi ultimi, secondo quanto trapelato, attualmente producono al massimo 4 milioni di pannelli Y-OCTA al mese ma, entro l’inizio del 2018, dovrebbero arrivare a quote di 10 milioni al mese.
In questo modo, questo tipo di pannello, più sottile in quanto lo strato touch è integrato a livello degli OLED, già adottato sul Galaxy S8 normale, potrà essere introdotto su ambedue i Galaxy S9 (anche sul Plus da 6.22 pollici), con conseguenti migliorie nella risposta agli stimoli, e ribasso dei costi di produzione (- 30%). Sempre dai medesimi stabilimenti, inoltre, è emerso anche che sarebbe già iniziata anche la produzione di display per il futuro Galaxy Note 9, cadenzati in un polliciaggio da 6.32”.
La fotocamera posteriore adottata potrebbe essere la medesima del Note 8, ma non dovrebbe essere affiancata dallo scanner per le impronte, finalmente spostato sotto il display (come confermato anche da un rapporto della rivista “The Investor”). A fornire potenza al device potrebbe intervenire il nuovo processore Qualcomm Snapdragon 845, al cui sviluppo potrebbe partecipare anche la taiwanese TSMC, in modo da garantire maggiori ottimizzazioni sul piano dei consumi: dal microblog cinese Weibo, però, trapela tutt’altro.
I leaker ivi attivi, infatti, hanno avanzato l’ipotesi secondo cui Samsung potrebbe abbandonare del tutto Qualcomm per convergere totalmente sul processore proprietario Exynos 9810 che, per ben funzionare con gli operatori americani (Sprint, US Cellular, Verizon), sarebbe equipaggiato con la tecnologia CDMA (grazie ad un accordo di licenza sempre col chipmaker americano): qualora tale ipotesi trovasse fondamento, riceverebbe anche conferma il rumor secondo cui Samsung potrebbe dotare il prossimo Galaxy S9 del suo primo chip grafico proprietario, noto col nome in codice di S-GPU.
La RAM non dovrebbe spingersi oltre i 6 GB, e – in base alla recente invenzione di un modem 5G da parte di Qualcomm – potrebbe anche esservi una connettività LTE ancora più rapida in download: certo, a patto che gli operatori telefonici nazionali siano in grado di erogarla. Il sistema operativo del Galaxy S9, infine, dovrebbe essere quell’Android 8.0 che Google si accingerebbe a rilasciare proprio nei prossimi giorni.