Non si può certo dire che il CES 2019, sino ad ora, sia stato prodigo di smartphone. Eppure, a ben scrutare tra gli stand di Las Vegas, qualche proposta in ambito telefonico è emersa, grazie alle ufficializzazioni delle cinesi Hisense e TCL (depositaria anche dei brand Palm e BlackBerry).
Hisense, brand cinese per lo più focalizzato su televisioni e proiettori, che pure ha portato a Las Vegas, ha mostrato uno smartphone di fascia medio-alta, il nuovo Hisense U30, in arrivo a Marzo in Cina, Russia, ed alcune parti d’Europa (Italia compresa) ad un prezzo ancora ignoto. Il device ha un display (realizzato dalla cinese Tianma Micro-electronics) LCD da 6.3 pollici risoluto a 1080 × 2340 pixel, con foro a sinistra per contenere la selfiecamera da 20 megapixel mentre, sul retro reso con un’elegante trama a pelle bovina (vagamente ispirata a quella dell’LG G4), campeggia – in un semaforo verticale allineato al centro con lo scanner biometrico – una doppia fotocamera, da 48 (Samsung ISOCELL Bright GMI) + 5 (per la profondità) megapixel. L’interno ospita un processore octa-core (2.0 GHz) Qualcomm, lo Snapdragon 675 (sm6150) che, a seconda delle configurazioni, si avvale di 6 od 8 GB di RAM, mentre lo storage – non espandibile – ammonta a 128 GB. Tra le specifiche comunicate dall’azienda, anche la batteria, da 4.500 mAh con ricarica rapida QuickCharge 4.0, ed il sistema operativo, Android Pie 9.0 sotto interfaccia Vision UI 6.
Anche il colosso delle TV cinesi, TCL (di recente al centro delle cronache per una collaborazione avviata con Xiaomi), non ha fatto mancare i suoi smartphone al CES 2019, quanto meno per quel che riguarda la fascia economica, vista la presentazione delle edizioni 2019 degli Alcatel 1X ed 1C, rispettivamente prezzate a 120 e 70 euro, nel primo trimestre del 2019 (anche in Europa).
L’Alcatel 1X 2019 (146.35 x 68.8 x 8.3 mm, 130 grammi, nelle tonalità Pebble Blue e Pebble Grey) ruota attorno a un quad-core (1.5 GHz) Mediatek MT6739ww ed a 2 GB di RAM, con lo storage di 16 GB (per Android Oreo 8.1) espandibile grazie allo spazio destinato alla seconda nanoSIM. Il frontale propone entro la lunetta superiore, una selfiecamera da 8 (5 reali) megapixel, con Face Key (ottimo perché, nella versione italiana del device, mancherà lo scanner per le impronte) mentre, sotto, vi è il display FullView (18:9) da 5.5 pollici con risoluzione HD+: abbandonando il vetro 2.5D anteriore, sul retro è posta una doppia fotocamera, da 16 (13 reali, con autofocus e Flash LED) + 2 megapixel. La batteria è da 3.000 mAh, e non mancano né il jack da 3.5 mm (con Radio FM), né il modulo NFC: purtroppo, a latitare è il 4G.
L’Alcatel 1C 2019 (136.6 x 65.3 x 9.95 mm, per 148 grammi, nei colori Volcano Black e in Enamel Blue) è l’iper-economico della coppia e, con la finalità di contenere l’esborso, prevede un hardware idoneo a far girare Android Oreo 8.1 nell’alleggerita Go Edition: fuor di metafora, a supportare il processore quadcore (1.3 GHz) Spreadtrum SC7731E è presente 1 solo GB di RAM, con lo storage – espandibile di altri 32 – fermo a 8 GB. Esteticamente, il frontale si presenta in modo analogo al fratello maggiore, con un FullView (18:9) più piccolo, 5.3 pollici, con risoluzione FWVGA+ ed elegante vetro 2.5D: la selfiecamera è da 5 (2 reali) megapixel e, sul retro, vi è una monocamera da 8 (5 reali, con fuoco fisso) megapixel, oltre al relativo Flash LED. Sempre assente il 4G, ma anche lo sblocco facciale e la configurazione con lo scanner d’impronte, vi è il jack da 3.5 mm, la Radio FM, l’NFC, il GPS/Glonass e, prestito dell’altro device, le connettività senza fili Wi-Fi n e Bluetooth 4.2.