"Nemmeno il tempo di un abbraccio", Mimmo Parisi pubblica la seconda edizione del romanzo

Ambientato al tempo del primo Coronavirus, arriverà presto negli store la versione aggiornata del romanzo, "Nemmeno il tempo di un abbraccio". Era il tempo delle introvabili mascherine e delle file ai supermercati. E di un abbraccio perso.

"Nemmeno il tempo di un abbraccio", Mimmo Parisi pubblica la seconda edizione del romanzo

La nuova redazione del romanzo “Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEdizioni, pag. 212) è pronto per essere distribuito su Mondadori Store e sulle altre piattaforme di pubblicazione. La data d’uscita prevista è il 31 luglio 2021. L’autore è Mimmo Parisi. I lettori che conoscono già la storia presente nella prima edizione del romanzo ritroveranno i personaggi agenti in uno spazio narrativo molto più ampio.

Vale la pena segnalare che, pur essendo stato ricomposto, le emozioni liberate fra le pagine della prima pubblicazione sono integre. Così come, il clima di attesa che pervade i dialoghi più parchi di parole, rimane lo stesso. Le voci delle figure principali portano il lettore a visitare paesaggi che, purtroppo, conosce bene: quelli che hanno caratterizzato la crisi generale causata dal coronavirus. Quest’ultimo è arrivato come (e ancora si è lontano dal suo addomesticamento finale) una frana, sotterrando le sicurezze di tutti.

Un romanzo sociale

Nemmeno il tempo di un abbraccio”, Seconda Edizione – come già, e più della prima versione – non vuole limitarsi a narrare il dramma di due sedicenni. Infatti intorno a loro vi è una società che si aspetta soluzioni. Un consorzio umano che spera. È risaputo che, purtroppo, le crisi non fanno che accrescere le disuguaglianze economiche fra gli individui. Fra questi ultimi, inoltre, vi sono quelle frange sociali che perdono perfino quel piccolo potere decisionale che passa attraverso l’arte di arrabattarsi.

Insomma, quando tutto è chiuso non vi è alcun modo di arrangiarsi. È il caso di segnalare che una nemesi che si serve di un virus per “punire” chiunque capiti a tiro non è proprio rappresentativo di un tribunale altamente democratico. Infatti alla fine ci si difende da esso molto meglio se si abita in una villa signorile, piuttosto  che in cinquanta metri quadri. Magari con una famiglia. Il plot della narrazione trova il suo centro nelle figure di Nico e Stella, due sedicenni con storie personali molto diverse.

Non fosse altro che per gli ambienti sociali frequentati. Lui è un adolescente che abita al sud. Nel momento della dichiarazione del presidente Conte che annuncia il lockdown per la penisola italiana. Nico si trova nel capoluogo emiliano per un controllo medico al quale è costretto per una patologia agli occhi. La frequentazione con l’altra protagonista, la bolognese Stella, avviene nell’unico spazio percorribile nei terribili mesi del primo lockdown: quello dei balconi.

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