Robot amici dell’uomo: aiutano a trovare lavoro

Da una start-up russa l'idea di utilizzare l'intelligenza artificiale per raccoglie le richieste dei datori di lavoro e ricercare nel web il giusto candidato.

Robot amici dell’uomo: aiutano a trovare lavoro

Abituati a pensare che i robot sottraggono il lavoro alle persone, ora l’idea di Stafory una start-up di San Pietroburgo ci coglie a sorpresa con Vera, il robot-recruiter russo che grazie alla sua intelligenza artificiale riesce a ridurre di un terzo i tempi per selezionare il personale nelle aziende.

Inizialmente il 28enne Vladimir Sveshnikov e Aleksandr Uraksin, 30enne, volevano applicare il modello Uber al mercato delle risorse umane: raccogliere le richieste di lavoro, inviarle a centinaia di reclutatori pagando, alla fine, il primo che sarebbe riuscito a trovare il candidato idoneo. Poi dall’esperienza di Uraksin nelle HR, che a fare questo lavoro di reclutamento si sentiva “come un robot“, nasce l’dea di “automatizzare il processo” grazie anche all’intelligenza artificiale.

“Lastampa.it”, dove si può leggere l’articolo integrale, scrive che Vera: “E’ in grado di combinare le tecnologie di riconoscimento vocale di Google, Amazon.com, Microsoft e Yandex (…), i suoi sviluppatori l’hanno dotata di 13 miliardi di esempi di sintassi” che raccolgono elenchi di parole riguardanti diverse professioni in modo che Vera riesca a interloquire nel modo più naturale possibile. 

Il lavoro di Vera è sorprendente: riesce a rintracciare nel web le persone giuste, si mette in contatto facendo un’offerta. Screma i candidati fino a trovare il profilo adatto ad ogni richiesta. Stafory, ad oggi, ritiene che l’esperienza con Vera, iniziata in Russia nel 2016, sia positiva. Dalla Russia, Stafory si è espansa in Medio Oriente, progetti pilota si sono avviati anche in Europa e negli Usa. Una sede è stata aperta a Mosca. Un limite è dato dalla concorrenza nell’impiego dell’Intelligenza artificiale, per questo Kostarev dice espressamente che devono “agire rapidamente” per conquistare il mercato o saranno “fuori gioco“. 

I robot Vera, che ora agisce controllata da persone in carne ed ossa, dovrà imparare a riconoscere gli stati d’animo degli umani come la rabbia, il piacere, la disapprovazione, Sveshnikov e Uraksin stanno studiando come istruirla.

Kostarev vorrebbe che Vera un giorno riuscisse a “prendere anche la decisione finale sull’assunzione di una persona“, si dichiara contrario Mikhail Chernomordikov, della Microsoft Corp., perchè questa decisione, ha affermato, spetta sempre “agli esseri umani“.

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