Si attende a breve l’accordo tra i sindacati e la parte pubblica per il rinnovo del contratto. Un accordo che si attende dal 2009 e che potrebbe essere raggiunto prima della fine del mese in corso. Marianna Madia ha avuto un meeting ieri, 24 novembre, con i sindacati in merito a quest’annosa questione.
Il punto di accordo per ambo le parti è un aumento di 85 euro da erogare ai dipendenti del settore pubblico; all’interno del mesesimo potrebbero figurare anche i docenti.
L’aumento di 85 euro richiede un dispendio economico notevole poiché i sindcati vogliono includere all’interno degli aventi diritto anche i docenti. Le risorse per l’aumento sono state inserite tra i punti della Legge di Stabilità, ma il Mef (Ministero dell’economia e delle finanze) sembra rappresentare lo scoglio da superare poiché risulta che siano stati lasciati molti margini di aumento.
I docenti, che i sindacati vorrebbero includere tra gli aventi diritto al suddetto aumento, rappesentano un carico di spesa notevole in aggiunta a quello già preventivato. Non da meno bisogna tenere conto della legge Brunetta che vede l’assegnazine di aumenti non più sulla base di una generalità ma sulla base di meriti personali.
I sindacati vogliono anche contratti stabili per tutti i lavoratori pubblici, quindi l’abolizione dei lavoratori precari che diverebbero lavoratori stabili. La contrattazione dura ormai da diversi mesi e forse si è giunti alla chiusura della stessa con buoni risultati da ambo le parti. Volontà comune è terminare l’intera procedura prima del 4 dicembre, giorno del referendum.
Il ministro Madia ha voluto mettere in evidenza quattro punti in particolare: una riforma fatta insieme ai lavoratori del pubblico impiego, l’impegno sulle risorse, il superamento di una logica punitiva e ideologica e la messa a punto di obiettivi trasparenti e misurabili per aiutare a valorizzare il pubblico impiego.Già nella giornata di oggi il ministro Madia vorrebbe avere un nuovo incontro con i sindacati per trovare un accordo.